FENATI “CON MOTO HO CHIUSO, NON CORRERÒ MAI PIÙ”

“Col motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più”. È la decisione presa da Romano Fenati dopo il gesto folle di Misano con cui ha messo a rischio la vita di Stefano Manzi. Licenziato dal team Marinelli Snipers e scaricato dalla MV Agusta con cui aveva un accordo a partire del prossimo anno, il pilota ascolano rivela in un’intervista a “La Repubblica” di voler scendere dalla sella una volta per tutte. “Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti. Però…Volete vedere il mio casco e la tuta? C’è una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. L’ultima volta lo aveva fatto 500 metri prima, allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere ‘cattivo’ come te. E magari finalmente capirai cosa significa. Però non ho mai pensato di fargli male, giuro”. Fenati non ci sta a passare per testa calda: “Ci sono piloti che ogni domenica mettono a rischio la vita degli altri, e nessuno dice nulla. Io lo scorso anno sono stato l’unico a non subire penalità per il mio comportamento: guido pulito, lo sanno tutti. Ma non sopporto quelli che giocano sulla pelle degli altri”. Fenati ammette però di avere “problemi a gestire tutta quella rabbia che ho dentro, lo ammetto. Ci stavo lavorando da un paio di anni con Lea, la mia mental coach. Sono stato il pilota più corretto della stagione passata, e continuava ad andare bene. Fino a domenica. Comprendo l’astio nei miei confronti perché ho sbagliato e ho dato un’immagine orribile del nostro sport: ma sono stato tradito dall’istinto, vi sembra normale tutta questa ondata di odio? A me, no. Quest’anno avevo chiesto a Stefano Bedon, che mi è sempre stato vicino, di includere nel contratto una clausola di rescissione a patto di non andare in nessuna altra squadra. Penso sia arrivato il momento: è finita, addio”. Fenati, a 22 anni, dice basta: “per un po’ lavorerò nei negozi di ferramenta del nonno, con lui e la mamma. Del resto, lo facevo già. E poi, ho un progetto ad Ascoli: ma preferisco non parlarne. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre”.

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