FEDERSCHERMA LANCIA “BIBLIOTECA DIGITALE”

Tutta la storia della Federazione italiana scherma in un portale online. È la “Biblioteca Digitale”, progetto lanciato ufficialmente dalla Fis durante i lavori del Consiglio federale e finanziato dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale presieduta dal Professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele. Promossa in occasione dei 110 anni di vita della Federscherma, l’opera raccoglie tutte le copie storiche della rivista federale “La Scherma” in un portale ospitato dal sito della Fis. “Lasciare delle tracce è un bene – ha sottolineato il presidente della Federazione italiana scherma Giorgio Scarso – La Biblioteca Digitale ci permette di recuperare la nostra storia e riflettere sul nostro mondo. Per rintracciare i documenti cartacei bisognava rivolgersi ad apposite biblioteche attrezzate, mentre grazie alla sponsorizzazione della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale abbiamo potuto dar vita a un progetto innovativo e senza tanti precedenti, recuperando la memoria storica di 70-80 anni di attività agonistica con tutti i risultati di medio e alto livello. La Biblioteca Digitale è un modo per non perdere il nostro Dna e trasmettere ai giovani elementi che altrimenti avremmo perso”.
Proprio la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, finanziatrice del progetto, ha ospitato nella Sala Biblioteca di Palazzo Sciarra, nel cuore di Roma, la riunione del Consiglio federale e la presentazione dell’opera. “Non finiremo mai di ringraziare la Fondazione per la disponibilità e la sensibilità con cui accoglie le nostre richieste – ha dichiarato Scarso – Oggi ci siamo riuniti nella loro sede, un’occasione per testimoniare la riconoscenza della scherma italiana”.

“La storia è la base di ogni iniziativa futura – ha rimarcato il professor Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale – La memoria non deve perdersi, soprattutto nel caso di specie con testimonianze cartacee finite, per questioni di spazio, in luoghi che potevano anche deteriorarle. Era indispensabile consentire la conservazione della memoria e della storia grazie ai nuovi strumenti digitali. E io ho richiesto che quest’opera non serva soltanto a ricostruire il tempo passato, ma garantisca la continuità dell’informazione sullo sport più medagliato del palmares del Coni. Uno sport che ho avuto il privilegio di provare da ragazzo e non si basa soltanto sui mezzi fisici, ma presuppone una componente intellettiva di una certa valenza”.

(ITALPRESS).

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