La 147esima indagine congiunturale di Federmeccanica sull’andamento del settore ha messo in evidenza anche il trend nelle realtà territoriali. A presentare i dati locali nella sede di Confindustria Bari e Bat, insieme con la vicepresidente Laura Ruggiero, il presidente della sezione meccanica di Bari e Bat, Roberto Bianco. “C’è una crescita importante – ha detto Bianco – nella produzione, nel portafoglio ordini e anche nelle aspettative per il prossimo futuro come e più che a livello nazionale”. Poche sono dunque stando al campione delle aziende intervistate quelle che hanno la produzione in calo, solo il 3%. Il 50% delle aziende metalmeccaniche del territorio sono stabili e l’80% in crescita verso l’estero.
Anche nelle aziende di Bari e Bat, in misura più importante che a livello nazionale resta la difficoltà di reperire personale altamente specializzato. “Si registra la carenza – prosegue Bianco – di alcune competenze sia a livello alto, ovvero competenze tecnologiche e digitali, sia a livello di competenze standard di cui il settore ha bisogno per produrre ogni giorno”.
Un dato questo che preoccupa, consolidato da un altro dato sconfortante per l’Italia posizionata in fondo alla classifica dei paesi per numero di laureati: solo il 24% di laureati rispetto alla Spagna (42%) e alla Corea (58%), solo per citarne alcuni. Una carenza quella dei laureati che Bianco definisce “fondamentale – continua – lo sarebbe sempre stata, ma lo è ancora di più in questo momento in cui parliamo di una economia digitale, di aziende digitali di 4.0 e l’evoluzione delle competenze è talmente veloce che persone di 40, 50 anni non hanno assolutamente competenze che sono fondamentali per sviluppare il nostro settore in maniera molto veloce e all’avanguardia. Per quel che riguarda le competenze di livello diploma e post diploma c’è il modello Its (Istituto Tecnico Superiore) molto positivo. Ma parliamo ancora di numeri molto risicati, ovvero di 8mila diplomati Its in Italia contro gli 800mila diplomati Its in Germania. Una massa – prosegue Bianco – incredibilmente potente che la Germania ha di competenze tecniche professionali sulle quali basa la sua capacità di sviluppo nel settore tecnologico e manifatturiero, dove noi siamo fortissimi ma con questi limiti, avremo sicuramente prospettive di minore crescita rispetto a quello che avremmo potuto fare”.
“Di qui la necessità – ha spiegato Cesare De Palma delegato all’Education di Confindustria Bari Bat – di presidiare i meccanismi di alternanza scuola lavoro e di fare del modello Its Cuccovillo, che Confindustria ha contribuito a far nascere, un modello da esportare nelle scuole e nelle università. Una sorta di modello di buona pratica per avvicinare l’impresa alla formazione”
La presentazione dell’indagine di Federmeccanica è stata anche l’occasione per il lancio del Manifesto di Federmeccanica “+Impresa”, dove il segno + si seclina in cinque punti: +metalmeccanica, +istruzione e formazione, +innovazione e ricerca, +flessibilità e + competitività. “Sono i cinque punti – ha precisato Laura Ruggiero – che vogliono rappresentare al governo nazionale e locale la necessità di aiutare le imprese perché senza impresa non c’è sviluppo, non c’è benessere, non c’è dignità per il lavoratore. Vogliamo azioni mirate – ha spiegato e allargate anche alla formazione nonché l’abbassamento del costo del lavoro per competere con altri mercati”