Da domani per le Pmi che vorranno crescere e innovarsi, ci sarà una grande opportunità in più grazie all’avvio del voucher che permetterà di assumere un innovation manager certificato è iscritto all’albo dei manager che sarà istituito presso il Mise. Una nuova possibilità fortemente voluta da Federmanager che, come Organizzazione di rappresentanza del management, è chiamata ad accreditare i profili di manager per l’innovazione che, rispondendo a qualificati requisiti di professionalità, costituiranno un bacino di opportunità per le Pmi.
“È stato un lavoro fatto con Confindustria, sentendo le Pmi che hanno voglia di fare un salto di qualità – ha detto il presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla aprendo i lavori -. Il nostro obiettivo è quello di aiutare le Pmi a fare questo salto, c’è bisogno di competenze sull’innovation manager. Le nostre battaglie quest’anno saranno sull’ambiente e dare forza alle donne. La ciliegina, che per me farà la differenza, l’abbiamo messa con la certificazione delle competenze. Sono sicuro che questo lavoro andrà bene, porterà successo e ci darà la forza di chiedere altri incentivi continuando ad aiutare le aziende”.
Gli innovation manager sono esperti di gestione dei big data, dei sistemi in cloud, di cyber security e manifattura avanzata, con curriculum molto diversi: matematici, informatici, ingegneri o economisti che sappiano come integrare questi aspetti nei processi organizzativi delle Pmi. Per tutti loro domani si metterà in moto il meccanismo del voucher, strumento che, entro la fine dell’anno, diventerà operativo in modo completo. L’obiettivo è favorire i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle Pmi e delle reti di impresa. Per fare questo, si punta a introdurre in azienda figure manageriali in grado di attuare questa complessa trasformazione, ammodernando gli assetti gestionali e organizzativi. I contributi potranno essere richiesti dalle imprese per acquistare prestazioni di consulenza, per un periodo di almeno nove mesi, da parte di manager iscritti in un apposito elenco del Mise, il cui accesso sarà aperto dalle 10 di domani fino alle 17 del 25 ottobre prossimo, attraverso la piattaforma informatica accessibile dalla sezione “Voucher per consulenza in innovazione” del sito del ministero. Prima sarà completato un elenco definitivo e poi, in una seconda fase, sarà aperta la richiesta di contributi. A disposizione c’è una dotazione finanziaria di 75 milioni, divisa in parti uguali tra 2019, 2020 e 2021.
“Produciamo 2 mila miliardi di prodotto interno – ha spiegato Mario Cardoni, direttore generale Federmanager – abbiamo una bilancia commerciale positiva di 50 miliardi, questo vuole dire che ci sono delle grandi possibilità. Il problema è il progressivo arretramento che registriamo negli ultimi 25 anni, il nostro tessuto produttivo non può vivere sulle 4mila aziende che ci fanno grandi nel mondo, è un mondo troppo piccolo. Una misura che penso sia fondamentale. Dobbiamo fare in mondo di innescare un percorso di crescita delle piccole aziende e premiarle, perché – ha aggiunto – solo così possiamo salvaguardare la nostra posizione nel mondo. Noi possiamo fare tutto ciò che vogliamo, ma il benessere si genera con le nostre imprese. Questo voucher, frutto di un lavoro collettivo, non è un lavoro finito ma un lavoro in continuo. Continueremo in questa evoluzione. Abbiamo recentemente fatto un’indagine e molti colleghi pensano che il problema della trasformazione digitale vada affidato ad altri, quindi c’è un lavoro di consapevolezza importante da fare. Sono contento che abbiamo trovato 200 manager che hanno accettato la sfida. Occorre un manager se vogliamo che le imprese cambino, non si tratta di fare un miglioramento organizzativo, ma una trasformazione vera e propria. La vera sfida di questo Paese – ha concluso Carboni – è far sì che le piccole imprese si dotino di queste competenze di crescita, stimolare e sostenere tutto il processo di innovazione che nasce dalle nuove idee, dalle startup che non riescono ancora a diventare vere e proprie imprese”.
“Il decreto del ministro del maggio 2019 ha illustrato una cornice nuova – ha spiegato Laura Aria, direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise – perché per la prima volta si crea un albo dove si iscrivono i manager. Ci siamo tutti sforzati di pensare il futuro e quindi l’idea che ci è venuta è quella di creare una vetrina delle competenze con la possibilità per i manager dell’innovazione di iscriversi, spiegare come funzionava il meccanismo, creare un punto di incontro tra domanda e offerta”.