La Federlazio ha realizzato la consueta indagine congiunturale sullo stato di salute delle piccole e medie imprese del Lazio, effettuata su un campione di 450 imprese associate. Lo studio ha riguardato il primo semestre 2018. L’indagine è stata presentata oggi presso la sede dell’Associazione dal Presidente della Federlazio Silvio Rossignoli e dal Direttore Generale Luciano Mocci. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio Gian Paolo Manzella, l’Assessoreallo Sviluppo Economico di Roma Capitale Carlo Cafarotti, il Presidente di Unioncamere Lazio Lorenzo Tagliavanti. E’ un andamento di crescita a corrente alternata quello che emerge dalla lettura combinata delle risultanze della nostra rilevazione sulle imprese e dei dati raccolti dalle fonti istituzionali – si legge in una nota – Il Lazio sembra non riuscire ad imboccare definitivamente la strada di una ripresa in progressione lineare. Siamo di fronte ad un costante stop and go. Nel I semestre 2018 il saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi per quanto concerne il mercato nazionale si attesta a +10,4 punti, facendo registrare una leggera riduzione rispetto al valore di +13,6 della scorsa rilevazione. Positivi anche i dati dai mercati internazionali, anche se in leggero calo rispetto al semestre scorso: quelli dal mercato UE passano da +16,2 a +14,8, mentre quelli Extra-UE da +12,5 a 8,3. Il fatturato sul mercato domestico diminuisce da +11,2 a +2,4. Piu’ positivo, ma anch’esso in riduzione, il saldo di opinioni in merito al fatturato realizzato sul mercato UE (+10,3 rispetto a +17,4 del secondo semestre 2017). Continua ad essere positivo e in misura particolarmente elevata, il saldo del fatturato proveniente dal mercato extra UE a + 22,6, come nello scorso semestre. Si consolida la positività del saldo di opinioni sull’andamento della produzione nel primo semestre 2018 che risulta praticamente allineato a quello registrato il secondo semestre 2017 (era +12,1 ed oggi risulta pari a +11,9). Ancora in leggera crescita, al 39,8%, la percentuale delle imprese che ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel primo semestre 2018. Meno incoraggiante l’andamento che riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo che in questo primo semestre fa registrare una contrazione (da 23% scende oggi al 17,3%). In crescita poi la percentuale di aziende che hanno contattato e realizzato accordi con start up innovative, che passa dal 2,9% al 12,5%. Sempre in tema di ricerca e sviluppo il questionario ha previsto un ulteriore approfondimento attraverso alcune domande relative alla conoscenza e all’utilizzo di strumenti finanziari, agevolazioni, e misure di sostegno. Il 74% delle imprese ne conosce almeno uno, ma poco piu’ di un’impresa su cinque (il 21,6%) dichiara di averne fatto ricorso in una qualche forma. Ancora positivo il saldo di opinioni relativo agli andamenti occupazionali, ma in diminuzione rispetto allo scorso semestre (da 13,9 a 11,4). L’indagine ha anche affrontato il tema delle sviluppo delle risorse umane e degli investimenti in formazione. Solo il 16% delle imprese ha dichiarato di aver usufruito delle opportunita’ di finanziamento rappresentate dai fondi interprofessionali e degli altri fondi pubblici. Un dato tra l’altro in diminuzione rispetto al precedente semestre (16%).
FEDERLAZIO, RALLENTA LA RIPRESA IN REGIONE
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