FEDERICA BRIGNONE REGINA DEL GIGANTE DI KILLINGTON

Federica Brignone è sempre più la regina dello slalom gigante in rosa. La campionessa valdostana, infatti, infila il nono successo in Coppa del Mondo, vincendo sulle nevi statunitensi di Killington, grazie ad una seconda manche super che le regala così anche il 26° podio in carriera. Seconda al termine della prima, con 37 centesimi di ritardo sulla norvedese Ragnhild Mowinckel, ha sciato in maniera quasi perfetta, con una sola piccola sbavatura nella parte finale che, comunque non le ha impedito di passare sotto il traguardo con 49 centesimi sull’avversaria. Sul terzo gradino del podio sale l’austriaca Stephanie Brunner che mantiene la posizione della prima prova, con un ritardo di 78 centesimi sull’azzurra. Ai piedi del podio la dominatrice delle ultime Coppe del Mondo, Mikaela Shiffrin. La padrona di casa che partiva dalla sesta piazza dopo la prima manche, ha recuperato due posizioni, chiudendo a 99 centesimi dalla Brignone. Un risultato che comunque le permette di restare al comando della Coppa del Mondo con 210 punti; trenta in più della valdostana che, però, guida la classifica di Gigante.
Delle altre azzurre in gara, undicesimo posto per Marta Bassino che perde la Top10 conquistata dopo la prima discesa, chiudendo a 2″13 dalla compagna di squadra. Irene Curtoni si classifica al quattordicesimo posto con un ritardo di 2″40.Azzurri in grande evidenza anche nella discesa libera di Lake Louise. Sulle nevi canadesi, infatti, Christof Innerhofer e Dominik Paris lasciano il segno. Dopo la vittoria di Federica Brignone nel gigante femminile di Killington, i due azzurri salgono rispettivamente sul secondo e sul terzo gradino del podio nella discesa di Lake Louise, la prima della stagione, arrendendosi soltanto all’austriaco Max Franz. Entrambi, del resto, l’avevano promesso. “So che valgo più dell’unico podio dell’anno scorso”, aveva detto alla vigilia Innerhofer. Alla prima gara della sua stagione l’ha già dimostrato e, anzi, c’è quasi un pizzico di rammarico: partito col pettorale numero 2, è stato davanti a Franz per oltre metà gara, poi un piccolo errore gli ha fatto perdere quei due-tre decimi che l’hanno portato dietro all’austriaco. Ma il primo podio a Lake Louise (il sedicesimo in carriera) e il ritorno nella top 3 in discesa quattro anni e otto mesi dopo il secondo posto di Lenzerheide, possono bastare per farlo sorridere.
Si era capito subito, d’altrone, che con quei tempi (1’46″18 Franz e 1’46″46 Innerhofer) si poteva pensare in grande. E infatti, uno ad uno, nessuno si è più avvicinato, non l’olimpionico Aksel Lund Svindal, condizionato dall’infortunio alla mano sinistra, non Jansrud, finito a oltre un secondo da Christof. L’unico ad impensierire i primi due, almeno nella prima parte della discesa, è stato Dominik Paris (alla pari di Franz al primo intermedio), e alla fine ha potuto gioire comunque per un gran terzo posto, tirando un sospiro di sollievo prima quando Beat Feuz, scatenato in prova, non è riuscito a superarlo, e poi quando l’austriaco Kriechmayr è finito dietro di appena tre centesimi.

 

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