Roger Federer non finisce mai. Nella semifinale più attesa dell’edizione numero 133 di Wimbledon, il tennista svizzero supera in quattro set (7-6, 1-6, 6-3, 6-4 in poco più di tre ore) l’eterno rivale Rafael Nadal e raggiunge per la dodicesima volta la finale sull’erba di Londra. Domenica pomeriggio, sul Centre Court dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, andrà a caccia del nono titolo ai Championships per l’ennesima mission impossible: mai prima d’ora, infatti, il 20 volte campione Slam è riuscito a conquistare un torneo maggiore battendo sia Nadal che Djokovic.
Ma Federer non finisce mai e l’ha dimostrato anche nella semifinale odierna. Un primo set quasi perfetto, con l’unica pecca dell’unica palla break concessa ma anche annullata dal maiorchino nell’ottavo game. Al tie-break, però, non c’è stato match: Federer ha perso il primo punto al servizio ma poi ha dominato chiudendo 7-3. Nel secondo set Nadal, avanti 24-15 nei 39 scontri diretti, ha reagito in modo veemente e nulla ha potuto lo svizzero, travolto 6-1. Ma poi Federer è rientrato nel match, è tornato a servire molto bene senza concedere nulla in risposta al rivale e ha difeso impeccabilmente il break conquistato al quarto game. Copione simile nel quarto set, con lo svizzero subito avanti di un break conquistato nel terzo game: sul 5-3 Nadal ha annullato due match point e sul 5-4, con Federer al servizio, ha avuto anche la palla per riagganciare lo svizzero, ma non è riuscito a sfruttarla e al quinto match point si è dovuto arrendere. “Sono esausto, alla fine è stata dura perché Nadal ha giocato colpi incredibili – ha ammesso Federer, che negli Slam aveva finora battuto il rivale solo tre volte su 13 – Ma sono felicissimo di poter giocare un’altra finale a Wimbledon”.
Domenica troverà Novak Djokovic, che ha superato indenne anche l’ostacolo Bautista Agut. Una semifinale non semplice per il numero uno al mondo nonostante un avvio sprint: 3-0 e 6-2 con il secondo break di un set dominato. Nel secondo, però, la musica è cambiata. Lo spagnolo ha trovato solidità e profondità dei colpi, mentre Djokovic ha cominciato a sbagliare qualcosa di troppo e si è subito innervosito, probabilmente memore dei due ultimi confronti diretti persi quest’anno contro Bautista Agut sul cemento di Doha e del Masters 1000 di Miami. A metà terzo set, però, il serbo ha ripreso in mano le redini del match e non le ha più lasciate, finendo per chiudere col punteggio di 6-2, 4-6, 6-3, 6-2 in poco meno di tre ore. Per Djokovic si tratta della sesta finale a Wimbledon, la 25^ nei tornei del Grande Slam. Domenica dall’altra parte della rete troverà Federer in una sfida tra giganti: il numero uno andrà a caccia del 16° trionfo Slam, mentre con una vittoria lo svizzero raggiungerebbe quota 21. I precedenti sono addirittura 47, con Djokovic avanti di poco (25-22) e sicuramente felice di ricordare le due finali giocate e vinte contro Federer nel 2014 e nel 2015 sull’erba londinese.