Il Caduceo d’Oro 2019 ad Antonio Mastroianni, direttore generale della Fofi, la Federazione degli Ordini dei farmacisti Italiani. Si è concluso così l’evento organizzato dall’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Bat. La premiazione è stata preceduta dalla tavola rotonda “Il farmacista e la nuova governance della Politica sanitaria”, nello Spazio Murat di Bari, moderato dal giornalista Franco di Mare.
Tanti i temi passati in rassegna, a partire dalla “riconversione culturale” che si richiede alla professione di farmacista nell’ambito di un processo di ammodernamento del sistema sanitario che passa dal “Patto per la Salute” 2019-2021, in fase di approvazione, e alla vigilia dell’avvio della sperimentazione della farmacia dei servizi. Il farmacista – questo è emerso – rivestirà un ruolo centrale nella riorganizzazione della tutela della salute, sia per le sue conoscenze e competenze sia per il rapporto di fiducia che lo lega ai cittadini. Un ruolo che non può prescindere dalle sinergie con i medici, soprattutto quelli di medicina generale, ma anche con tutti gli altri attori del comparto salute, delle istituzioni è dei rappresentanti dei cittadini.
In tutto vengono ripartiti tra Lazio, Piemonte, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Umbria e Campania, 36 milioni per il triennio 2018-2020 per l’avvio della sperimentazione di prestazioni e funzioni assistenziali erogati dalle farmacie con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per la Puglia in totale poco più di tre milioni di euro.
“La rivoluzione culturale che si richiede alla professione nell’ambito di un processo di ammodernamento del sistema sanitario per crescere in efficacia ed efficienza – ha detto il presidente dell’Ordine e vicepresidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Luigi d’Ambrosio Lettieri – trova fondamento nella capacità di moltiplicare il sapere da cui nasce la competenza. Competenze e ruoli sono strettamente legati all’utilità sociale”.
“Per essere più vicini alla gente – ha spiegato il presidente Fofi, Andrea Mandelli – dobbiamo un po’ cambiare, sia noi farmacisti sia i medici per poter mettere al centro il cittadino e soddisfare tutte quelle necessità che la società pone come obiettivi per tutti noi. Quindi una farmacia più vicina alla gente nella quale accedere più facilmente per dare delle risposte immediate alla nostra salute”.
Il farmacista insomma dovrà ampliare la sua azione nell’ambito della pharmaceutical care, dell’educazione terapeutica, della prevenzione, in una sempre più stretta sinergia con tutti gli interlocutori della “filiera della salute”, della quale la farmacia di comunità rappresenta il primo punto di accesso.
“Sì, il ruolo del farmacista è in evoluzione – ha aggiunto il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo – deve diventare un farmacista più integrato nel territorio, nel rapporto con il medico di base, diventa un farmacista meno dispensatore e più consigliere del cittadino, diventa sicuramente un farmacista valorizzato nella sua professionalità. Attualmente i farmacisti sono sottoutilizzati dal sistema pubblico. Si sta cambiando ma troppo lentamente”.
“Quella del farmacista, così come per le altre professioni mediche – ha detto il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – è una professione che accanto alle competenze garantisce un ruolo sociale fondamentale. Oggi stiamo premiando qui farmacisti che hanno svolto la loro funzione per oltre 50 anni. Significa che hanno costantemente dato consigli, aiuto, tutela ai cittadini, è un valore straordinario che spesso non viene considerato abbastanza. Il messaggio di oggi è: fidatevi sempre di più dei professionisti della salute”.
”Dobbiamo ridisegnare il futuro per le generazioni che verranno – ha concluso Mandelli – e credo che con questo ministro della Salute (Roberto Speranza – ndr) un po’ di strada si possa fare. La strada c’è già, è sancita dalle leggi. È importante anche avere coraggio e fiducia”.
La cerimonia, oltre che con la consegna del Caduceo d’Oro 2019 ad Antonio Mastroianni, si è conclusa con le Benemerenze di Anzianità ai professionisti che hanno raggiunto 40, 50 e 60 anni di iscrizione all’albo, e con il benvenuto ai nuovi iscritti.
(ITALPRESS)