VALENCIA (SPAGNA) (ITALPRESS) – La squadra italiana di ginnastica ritmica vola a Parigi. Le aviere dell’Aeronautica Militare Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Laura Paris e l’agente delle Fiamme Oro Alessia Russo conquistano il pass olimpico, piazzandosi al quarto porto nel concorso generale d’insieme ai Mondiali di Valencia. Stesso piazzamento del 2022 a Sofia ma dal valore completamente diverso, che dimostra la compattezza del gruppo guidato dalla coach Emanuela Maccarani, con le assistenti Olga Tishina e Federica Bagnera. Le Farfalle partono male nell’esercizio misto, con i 3 nastri e le 2 palle, non andando oltre un 30.500 (D. 15.100 – E. 7.050 A. 8.350) molto al di sotto dei loro standard. Un errore su una collaborazione le relega in decima posizione, fuori dalla final eight di domenica e a poco serve il ricorso accolto che aggiunge loro due decimi di punto. Soltanto una prova maiuscola con i 5 cerchi, proprio all’ultima chiamata del secondo gruppo, permette la “remontada” alle azzurre fino ai piedi del podio e la conquista del secondo posto provvisorio nella specialità dove sono campionesse del mondo in carica.
Il titolo del completo va ad Israele (70.800) che approfitta del black out della Bulgaria nei cerchi. Le regine del 2022, campionesse olimpiche (seppur con una squadra diversa), finiscono addirittura al nono posto all around. La federazione di Tel Aviv, forte del suo 70.800, si lascia alle spalle un’agguerritissima Cina, argento con 70.050. Terza piazza, come nella precedente edizione, per la Spagna che con 68.600 approfitta del fattore campo e del tifo da stadio di una fiera valenciana sold out. Stappano il biglietto per i Giochi Olimpici anche la Cina, l’Ucraina, con una quinta posizione che vale molto di più, il Brasile e la Francia. Ma la FGI un podio lo festeggia eccome. Grazie alla sommatoria dei punteggi individuali e di squadra (323.850), il team di Desio con Sofia Raffaeli e Milena Baldassarri, allenate da Julieta Cantaluppi e Claudia Mancinelli, salgono sul gradino più basso della Team Ranking Competition, alle spalle della Bulgaria (330.150) e della Germania di Darja Vardolomeev (326.350). Dopo il bronzo nel 2018, l’argento nel 2021 e l’oro lo scorso anno, la ritmica italiana rimane tra le migliori tre scuole del mondo. Sabato si torna in pedana con la finale a 18 individuale e due italiane in gara, con Sofia Raffaeli che tenterà di difendere l’ultima corona rimastale. Il 27 gran finale con le Farfalle ai loro cinque cerchi, sempre in diretta su Rai Sport HD e Rai Play, sulle note di “They Don’t Care About Us”.
“La qualifica olimpica la dedico alla ritmica – ha dichiarato commossa Emanuela Maccarani, dopo aver ricevuto i complimenti del capodelegazione Valter Peroni e del segretario generale Roberto Pentrella – La ginnastica ritmica è uno sport bello, sano, che sicuramente queste ragazze sanno esprimere al meglio, con tutta la bellezza di persone che si dedicano al loro lavoro. Perché questo è, un lavoro. Sono orgogliosa per lo sport italiano, ancora una volta il Coni andrà a rappresentare i propri colori a Parigi anche con la ginnastica ritmica: la squadra e due individualiste. Il massimo che si potesse fare. Esserci è un qualcosa che rimarrà per sempre il sogno realizzato delle nostre meravigliose atlete”.
“Una gara non all’altezza delle nostre aspettative – ammette capitan Maurelli, la ginnasta con più partecipazioni mondiali di tutti i tempi, non solo in Italia – ma ci siamo riprese alla grande. Il nostro obiettivo principale era il pass olimpico – continua la ventisettenne di Rivoli che con Parigi, la sua terza volta, eguaglierà, assieme a Martina Centofanti, il record di Elisa Santoni ed Elisa Blanchi come numero di presenze ai Giochi – L’appuntamento con il destino è rinviato di un altro anno e in Francia ci riproveremo. Adesso abbiamo un’altra finale di specialità e ce la metteremo tutta per concludere questo mondiale come vogliamo noi. Bellissima anche la medaglia del nostro team, con le individualiste, che è un po’ di anni che non scende dal podio. Sicuramente anche questa è una conquista e la dice lunga sul valore del movimento della ritmica italiana. La dedica è per lo staff e per tutte le persone che ci hanno sostenuto. E’ stato un anno difficile e la gara lo rispecchia, vista la rincorsa che abbiamo dovuto fare pure qui, dopo uno scivolone. Ma ci siamo riprese e questo ci insegna che i conti si fanno sempre alla fine e che con la testa, il cuore e l’anima si può tutto”.
– foto LivePhotoSport –
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