ROMA (ITALPRESS) – L’industria militare italiana in crescita. Questo dicono i dati sull’export degli armamenti del Paese del 2024 trasmessi dal Governo al Parlamento tramite la Relazione annuale prevista dalla Legge 185 /90. Risultano, infatti, in crescita le autorizzazioni complessive all’esportazione concesse dal Governo alle aziende: un valore complessivo per più di 7,6 miliardi di euro, con un aumento del 35,34% rispetto al 2023. I risultati si vedranno, comunque, nei prossimi anni grazie all’aumento degli incassi che le aziende produttrici di armi registreranno in virtù dei contratti con i Paesi stranieri.
L’anno scorso il valore complessivo delle licenze rilasciate per il trasferimento di materiali d’armamento è stato di 8,69 miliardi di euro: 7,69 miliardi sono stati riferiti a esportazioni e intermediazioni mentre 743 milioni ad importazioni (escluse le movimentazioni intra-comunitarie UE/SEE). Una valutazione rispetto al 2023 mostra una continuazione del trend di rilevante incremento delle autorizzazioni individuali di esportazione (quelle rilasciate verso singoli Paesi per sistemi d’arma specifici) che sono aumentate del 35% per un ammontare complessivo di 6,45 miliardi di Euro. Questa specifica forma di autorizzazione dell’esportazione di armi traina il totale complessivo delle pure licenze di autorizzazione di 7,69 miliardi che costituisce un aumento del 23,5% rispetto al 2023 e di ben il 57% rispetto al 2022.
Ciò avviene perché subiscono solo una leggera flessione (-15%, da 1,47 a 1,23 miliardi) le Licenze globali sia di progetto che di trasferimento per co-produzioni strutturate con Paesi UE-NATO. Ancora una volta le non ben chiarite, nella loro natura, autorizzazioni di intermediazione che noi consideriamo come parte dell’export continuano nel loro andamento altalenante con un aumento da 87 a 257 milioni (erano 397 nel 2022) rimanendo ad un livello superiore della media degli anni precedenti.
Le già segnalata e continua crescita delle autorizzazioni individuali spinge il dato complessivo ad un nuovo aumento del totale export militare italiano del 25% complessivo, dai 6.311 milioni di Euro del 2023 ai 7.948 del 2024 (erano 5.289 milioni di Euro del 2022). Si tratta di numeri che confermano i trend evidenziati anche dalle recenti valutazioni del SIPRI (basate su indicatori pluriennali capaci di “spalmare” l’effetto delle licenze emesse in ogni singolo anno) che hanno mostrato un enorme aumento tra gli ultimi due lustri del commercio internazionale di armi italiane pari all’132% (l’Italia si colloca al sesto posto nella classifica globale per Paesi).
Il numero di Paesi destinatari delle autorizzazioni all’esportazione di armi italiane è significativamente cresciuto nel 2024, raggiungendo il ragguardevole totale di 90 Stati (erano 83 e 82 nel 2023 e 2022) grazie probabilmente anche all’aumento numero complessivo delle autorizzazioni: un salto a 2.569 contro le 2.101 nel 2023. Tra questi il primo Paese destinatario dell’export italiano è stata l’Indonesia (che nel 2023 era al 35° posto), con 1,2 miliardi di euro, derivanti dalla vendita dei 2 PPA by Fincantieri e dei servizi associati.
Al secondo posto la Francia e al terzo la Nigeria, quest’ultima destinataria dell’export dei caccia d’attacco leggeri M-346FA (480 milioni di euro). Quarti e quinti, rispettivamente, il Regno Unito e la Germania. Al settimo posto troviamo gli Emirati Arabi Uniti, con 294 milioni di euro (CMS e artiglieria navali), e all’ottavo posto l’Egitto, con 263 milioni di euro (missili). L’Ucraina è scesa all’undicesimo posto, con 222 milioni di euro.
Da notare come il valore dei trasferimenti intracomunitari e delle esportazioni verso i Paesi NATO si è ridotto al 44,1 % del totale mentre il restante 55,9 % delle esportazioni ha interessato Paesi extra UE/NATO. I “materiali” rappresentano, sia per valore complessivo sia per numero di articoli, la tipologia maggioritaria degli oggetti esportati (81,31 %), seguita dalle “tecnologie” (11,97 %), dai “servizi” (3,38 %) e dai “ricambi” (3,34 %). Le prime 15 società esportatrici nel 2024 hanno avuto un peso finanziario del 89,01 % sul totale delle autorizzazioni: in cima alla classifica dell’export militare italiano c’è Leonardo SpA (27,67 %), seguita da FINCANTIERI SpA (22,62 %), Rheinmetall Italia SpA (6,60 %), MBDA Italia S.P.A. (6,25 %) che rappresentano circa il 63,14 % del valore monetario complessivo.
– foto IPA Agency –
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