Il Dipartimento della Protezione Civile, come si legge in una nota, “dalle valutazioni emerse durante la riunione del 29 agosto scorso con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, ha disposto il passaggio di livello di allerta per scenari di rilevanza nazionale per il vulcano Etna da ‘verde’ a ‘giallo’ e l’attivazione della fase operativa di attenzione”.
“Tale valutazione – prosegue la nota del Dipartimento della Protezione Civile – è basata sui dati di monitoraggio a oggi disponibili e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per il vulcano Etna sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Firenze e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente”.
“L’innalzamento del livello di allerta – sottolinea la nota – determina un incremento delle attività di monitoraggio, e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La Protezione Civile della Regione Siciliana, in relazione agli scenari di impatto locale, a partire dalla giornata del 24 agosto scorso, ha innalzato per i comuni dell’area sommitale la fase operativa locale da ‘base’ ad ‘attenzione’, allertando le strutture territoriali di Protezione Civile al fine di adottare eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali locali”.
“Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano – conclude la nota -. Occorre quindi tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale o graduale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività”.