Un’esenzione dal fisco per l’indennità erogata da Enpam, attraverso un “meccanismo di equiparazione” al bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi. È la richiesta di Alberto Oliveti, presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.
“A causa dell’emergenza coronavirus – spiega Oliveti all’Italpress – abbiamo deciso di erogare un’indennità a tutti coloro che contribuiscono al fondo della libera professione dell’Enpam. Sono liberi professionisti e possono avere difficoltà perché il lavoro si è bloccato a causa dei provvedimenti riguardanti il distanziamento sociale e la prevenzione dal contagio. Il nostro obiettivo era, attingendo dalle riserve del patrimonio della fondazione, garantire mille euro a ogni contribuente a questo fondo, ripetibili fino a tre mesi nel caso avesse registrato, dal momento della crisi in poi, una riduzione di almeno il 33% dei suoi proventi rispetto al 2019. Abbiamo erogato – afferma – questa indennità assistenziale e, mentre procediamo al pagamento, ci rendiamo conto che dobbiamo esercitare il nostro ruolo di sostituto d’imposta e sottoporre questa cifra a un acconto da versare all’erario pari al 20%. I 1000 euro – evidenzia il presidente di Enpam – diventano 800 euro in tasca all’avente diritto, mentre 200 euro sono da girare nella forma di ritenuta d’acconto, per effetto di sostituto d’imposta, all’Agenzia delle entrate. Lo riteniamo profondamente ingiusto perché le indennità assistenziali normalmente sono esentate dal fisco. Le indennità che ha messo il Governo, cioè i 600 euro, le abbiamo anticipate ai nostri iscritti nella loro pienezza, senza effetto sostituto d’imposta. Dato che sono indennità identiche, cioè sussidi assistenziali, ci sembra non equo non considerare esenti dal fisco anche questi mille euro”.
Per Oliveti, dall’inizio dell’epidemia “c’è stato un brusco calo dei fatturati”. “Dopo i provvedimenti di isolamento sociale, è chiaro che l’attività libero-professionale è stata alterata”, aggiunge il presidente di Enpam, spiegando che “i beneficiari del bonus dei mille euro sono circa 55 mila”.
L’Ente di previdenza e assistenza dei Medici e degli Odontoiatri ha scritto quindi una lettera aperta indirizzata a Governo e Parlamento per sensibilizzarli sul tema. Nella missiva si definisce “inaccettabile una tassa sulla solidarietà”. “Risposte? Per ora no”, spiega Oliveti. “Solo segnali di consenso – precisa – da parte di professionisti che si sono riconosciuti nei termini descritti dalla lettera. Anche se ci eravamo già mossi e nelle precedenti affermazioni – aggiunge in riferimento agli esponenti politici – avevano detto che ritenevano corretta questa nostra impostazione. C’erano stati emendamenti ai vari decreti, come il dl Cura Italia, che prevedevano che le indennità aggiuntive dall’attività di sostegno al reddito delle singole casse fossero esentate dal fisco, che è quello che chiediamo. Però questi emendamenti non sono passati. Ringrazio la componente politica – sottolinea – che ha avuto la sensibilità di appoggiare questa nostra richiesta che riteniamo equa, logica e perequativa, però non abbiamo ancora nessuna risposta”.
“Ci siamo dimostrati collaborativi con il Governo – spiega Oliveti – perché abbiamo anticipato, per esempio, i 600 euro con la nostra liquidità, che teniamo per pagare le pensioni. Speriamo venga recepita anche questa nostra istanza”.
“Le casse di previdenza – ricorda – sostituiscono l’Inps, per i professionisti interessati. Le manovre che l’Inps sta facendo per sostenere i propri iscritti in difficoltà le stiamo facendo anche noi. Vorremmo avere una equivalenza di trattamento. È questo l’auspicio”, conclude.
(ITALPRESS).
Enpam “No alla tassa sull’indennità ai camici bianchi”
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