di Raffaele Bonanni
ROMA (ITALPRESS) – Aumenti dell’energia per famiglie e imprese tornano a destare preoccupazioni. Tuttavia, più che indugiare in recriminazioni, è tempo che la classe dirigente affronti con responsabilità gli errori del passato. Informare i cittadini e prendere decisioni coraggiose è cruciale per uscire dall’impasse e tracciare una strada verso un futuro energetico stabile e competitivo. In passato, la scarsa consapevolezza ha portato l’Italia a una dipendenza rischiosa dal gas russo, ignorando alternative come il gas algerino, più economico e geopoliticamente sicuro. Infatti il contrattò assai vantaggioso con gli algerini con annesso gasdotto andò in funzione già nei primi anni 70, poi gradualmente ed inspiegabilmente ridotto nella sua fornitura. Ma la vera sfida oggi è investire in fonti pulite, con un’attenzione particolare al nucleare, risorsa in grado di garantire energia a costi contenuti e maggiore competitività. Non c’è più spazio per misure tampone, servono azioni strutturali. L’errore di puntare su fornitori inaffidabili e narrazioni pseudo-ambientaliste ha rallentato lo sviluppo industriale del Paese, penalizzando le imprese con costi insostenibili e le famiglie con bollette onerose. Anziché adottare strategie lungimiranti, si è optato per soluzioni provvisorie, come i bonus, che non risolvono il problema di fondo.
Oggi, però, emerge un approccio più pragmatico. Nuove generazioni e una parte della classe dirigente sembrano disposte a rivalutare il nucleare, settore in cui l’Italia era leader fino agli anni Ottanta. Recuperare le competenze perdute e investire in tecnologie avanzate, come gli Small Modular Reactor (SMR), potrebbe rappresentare la svolta. Questi piccoli impianti offrono vantaggi significativi: costi di costruzione ridotti, velocità di realizzazione, flessibilità nell’integrazione con le rinnovabili, e applicazioni innovative come la desalinizzazione e la produzione di idrogeno. La diversificazione delle fonti energetiche, con un mix bilanciato di nucleare e rinnovabili, è fondamentale per affrontare le sfide del futuro. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale richiedono energia stabile e a basso costo: senza un sistema adeguato, il progresso tecnologico rischia di essere compromesso, con gravi conseguenze per il Paese.
Imparare dagli errori del passato significa evitare dipendenze costose e inefficaci, adottando strategie che puntino sulla sostenibilità economica e ambientale. Paesi come Francia e Finlandia dimostrano che il nucleare può essere un pilastro affidabile per una transizione energetica realistica. In conclusione, l’Italia ha l’opportunità di ripensare il proprio futuro energetico con razionalità e ambizione. Tornare al nucleare con soluzioni innovative non è solo una possibilità, ma una necessità per garantire competitività, sostenibilità e benessere per imprese e famiglie.
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