Ricerca, formazione, informazione e analisi per l’uso efficiente delle risorse e la riqualificazione energetica. È quanto previsto dal Protocollo d’intesa sullo sviluppo sostenibile siglato da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, e Federico Testa, presidente di ENEA, in occasione del Convegno “Pericolo Mediterraneo per l’economia del mare”.
Una collaborazione quadriennale che unisce la ricerca e la realizzazione di progetti volti al perseguimento dello sviluppo sostenibile, favorendo la transizione verso un modello di economia circolare.
Il convegno, che si è svolto nella sede di Confcommercio a Roma, è stato inoltre l’occasione per porre l’attenzione sul problema del cambiamento climatico e dell’innalzamento del Mar Mediterraneo. Entro la fine del secolo, l’innalzamento del mare che riguarda le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 (modello cautelativo) e tra 1,31 e 1,45 metri (modello meno prudenziale): questi i dati dello studio svolto e presentato questa mattina da ENEA.
Quaranta sono al momento le aree costiere della Penisola che rischiano l’inondazione, se non saranno messi in campo interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento della costa.
“Questo Protocollo è solo una goccia nel mare delle politiche ambientali, ma è un passo molto importante per Confcommercio e per l’attuazione di politiche sostenibili”, ha detto Sangalli, commentando la firma dell’intesa con ENEA. “Turismo e Trasporti sono settori strategici per l’economia del mare: il turismo vive di qualità ambientale e i trasporti sono fondamentali per la competitività complessiva del sistema-paese. Il comune denominatore del binomio trasporti-turismo è proprio la tutela e la valorizzazione del Mar Mediterraneo”. Il presidente di Confcommercio ha poi voluto sottolineare “oltre 200 mila imprese (tra pesca, cantieristica, trasporti marittimi, turismo e attività di ricerca), il 3% del Pil totale, 880 mila occupati: questa è l’Economia del mare in Italia”. Per questo è fondamentale attuare politiche integrate che riducano l’impatto del cambiamento climatico e dell’innalzamento del Mar Mediterraneo sulla Blue Economy.
“Generalmente, facendo ragionamenti concreti, pensiamo sempre solo alle imprese di un certo tipo, senza tener conto del fatto che in Italia ci sono molte imprese più piccole, di scala ridotta – ha aggiunto Testa -. Per queste imprese, è necessario portare competenze dall’esterno e fornire servizi adeguati per formarle ed informarle su tematiche che sono fondamentali, come l’economia circolare, e accompagnandole anche nella transizione”.
All’evento erano presenti anche Patrizia Di Dio, membro della giunta Confcommercio con delega all’ambiente; Fabrizio Antonionioli, direttore di ricerca ENEA, che ha illustrato i dati sull’innalzamento dei mari; Luigi Merlo, Presidente Federlogistica-Confturismo; Luciano Serra, Presidente Assonat-Confturismo; Antonio Capacchione, Presidente Sib-Fipe; Giovanni Pettorino, Comandante del Corpo delle Capitanerie di Porto.