EMILIANO INAUGURA “CASA SANKARA” A SAN SEVERO

La Regione Puglia quest’anno festeggia con il presidente Michele Emiliano la nascita della Repubblica Italiana in occasione del 2 Giugno, a Casa Sankara, centro di San Severo esempio di integrazione sociale e di accoglienza per cittadini e lavoratori stranieri. “Stiamo festeggiando – ha detto Emiliano – in un luogo che secondo noi è il simbolo della liberazione dallo sfruttamento del lavoro. È un luogo pubblico che era stato abbandonato come azienda agricola e che è stato rimesso in piedi da una serie di lavoratori della terra che man mano noi abbiamo sottratto ai caporali. Hanno cominciato a produrre, a lavorare e in questo modo hanno potuto restituire la libertà a moltissime persone, a decine e decine di persone. L’idea di far nascere Casa Sankara è stata di un nostro amico, di un nostro collaboratore, di un dirigente molto importante della Regione Puglia che si chiamava Stefano Fumarulo. E quindi noi oggi dedicheremo questa azienda agricola a Stefano che è stato non solo un uomo del fare ma anche un uomo dalle grandi idee e questa è una delle sue grandi idee. La Repubblica italiana e la sua Costituzione oggi quindi vengono festeggiati in un pluralismo di religioni, di razze, nel rispetto della persona umana indipendentemente dal suo orientamento e dalla sua origine, soprattutto garantendo la libertà del lavoro, visto che la Repubblica italiana è una Repubblica fondata sul lavoro”.

“Questo lavoro di sottrazione dei lavoratori sfruttati ai caporali ha avuto molto successo e adesso servono nuovi posti letto – ha proseguito Emiliano – Stiamo attendendo rigorosamente la variante di Piano regolatore che serve a posizionare i moduli che sono tutti pronti in un piazzale a disposizione della Regione Puglia. Appena la variante sarà approvata la foresteria verrà realizzata. Esistono già campi identici a Nardò dall’anno scorso e ne inauguriamo lunedì un altro a Turi per le ciliegie. Queste foresterie dei lavoratori agricoli ospitano nella legalità, mentre in passato questi lavoratori venivano sfruttati dalle mafie, alle quali dovevano pagare soldi per stare accampati in campi senza acqua, senza igiene, esposti allo spaccio di droga e prostituzione, mentre adesso vengono ospitati in luoghi che offrono una dignitosa accoglienza. Ricordo che senza questi lavoratori l’agricoltura pugliese non potrebbe mai funzionare”.

 

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