ROMA (ITALPRESS) – Fenomeni meteorologici estremi, come i lunghi periodi di siccità estivi e le ricorrenti alluvioni, rendono sempre più evidente l’impatto del cambiamento climatico sulle risorse idriche ed energetiche nel nostro Paese. Da una migliore gestione congiunta di energia e acqua in Italia si potrebbero ottenere 5,9 TWh annui di elettricità aggiuntiva e una disponibilità d’acqua di circa 2,8 miliardi di metri cubi in più, pari al 20% del volume delle grandi dighe italiane. Il raggiungimento di questi obiettivi significherebbe ulteriori investimenti per circa 6,4 miliardi di euro, che potrebbero far parte a pieno titolo del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza in corso di definizione per accedere al Recovery Fund, del quale il 37% andrà usato per attuare il Green New Deal. Sono alcune delle principali evidenze dello studio condotto da Althesys con Enel Foundation. “Lo studio condotto con Althesys conferma come la transizione in atto verso un modello energetico più sostenibile possa generare valore e opportunità con ricadute positive che vanno ben oltre il settore”, commenta Giuseppe Montesano, vicedirettore Enel Foundation. “In particolare, lo sviluppo delle rinnovabili e di soluzioni innovative in grado di aumentare l’efficienza dell’utilizzo della risorsa idrica possono contribuire significativamente al water saving e alla tutela del territorio, all’interno del più ampio impegno per contrastare il cambiamento climatico”, aggiunge.
“Le risposte al crescente impatto di situazioni di stress idrico connesse al cambiamento climatico – spiega Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e a capo del team di ricerca – possono essere molteplici e articolate, ma richiedono interventi su orizzonti temporali sufficientemente ampi e investimenti consistenti. Avrebbero però importanti ricadute economiche e occupazionali, contribuendo al contempo a migliorare l’ambiente, la sicurezza del territorio e la qualità della vita dei cittadini. Sono necessarie politiche proattive che, attraverso soluzioni win-win, coinvolgano in modo coordinato i vari settori, energia, industria, agricoltura, utility, nell’ottica dell’uso plurimo della risorsa”. I benefici derivanti da un uso plurimo dell’acqua, rileva la ricerca, non sarebbero solo di natura ambientale, ma avrebbero anche effetti positivi sul sistema economico ed energetico. L’industria elettrica, ad esempio, potrebbe offrire un forte contributo investendo nel rinnovamento dell’idroelettrico; altre rinnovabili, come eolico e solare – che contribuiscono alla water footprint in misura nettamente inferiore rispetto ad altre fonti – potrebbero portare in Europa a una riduzione dei consumi d’acqua fino a 1,6 miliardi di metri cubi, equivalenti ai consumi annui di una nazione come la Germania. Per raggiungere la supply security, lo studio suggerisce un articolato insieme di proposte di policy, tra le quali si ricordano l’ultimazione delle opere incompiute, il rinnovamento dei grandi bacini idroelettrici, l’avvio del Piano Invasi, il ricorso agli accumuli a pompaggio, gli impianti di desalinizzazione e le vasche di laminazione.
(ITALPRESS).
Elettricità e acqua alleate contro il cambiamento climatico
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