Editoria, Dalai assolto dall’accusa di bancarotta fraudolenta

MILANO - RIACCENDIAMO UNA SPERANZA RICONOSCENDO LA SCONFITTA, CONFERENZA STAMPA DEL PD, ALL'INTERNO DELLA CASCINA CUCCAGNA, ALESSANDRO DALAI (MILANO - 2013-07-17, ENRICO BRANDI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

MILANO (ITALPRESS) – Alessandro Dalai, patron della casa editrice Baldini Castoldi Dalai, è stato assolto dall’accusa di bancarotta frauolenta della società, dichiarata fallita nel 2014.
La prima sezione penale del tribunale di Milano, presieduta da Andrea Ghinetti, si è pronunciata in favore di Dalai, difeso dagli avvocati Giacomo Lunghini e Mattia Conti.
Dopo anni di dibattimenti, audizioni e testimonianze, il tribunale ha sentenziato l’innocenza di Dalai e i suoi avvocati attendono di conoscere le motivazioni.
La vicenda ha origine da quanto avvenuto nel gennaio 2013, quando lo scrittore Giorgio Faletti, secondo quanto ha dichiarato ai giudici Alessandro Dalai, si era rifiutato di consegnare il nuovo libro contrattualmente previsto con la Baldini Castoldi Dalai.
Secondo quanto emerso dalle sedute del processo il motivo del rifiuto era legato a un secondo accordo firmato con la casa editrice Mondadori da Faletti. Questo aveva dato origine a un contenzioso tra i due editori. Faletti poi morì il 4 luglio 2014. Sempre nel 2014 la Baldini Castoldi Dalai fu dichiarata fallita. Da lì l’accusa di bancarotta fraudolenta ad Alessandro Dalai, scaturita nell’assoluzione.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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