EMILIA ROMAGNA, L’AGRICOLTURA DIVENTA SOCIALE

L’agricoltura diventa sociale. Non più solo attività economico-produttiva o presidio ambientale contro il dissesto del territorio, ma anche importante risorsa a disposizione delle comunità per assicurare la continuità dei servizi socio-assistenziali rivolti soprattutto alla popolazione anziana, in particolare nelle zone di montagna a rischio di abbandono. A Vitriola, piccola frazione del comune di Montefiorino, sull’Appenino modenese, nel primo pomeriggio di oggi è stata inaugurata la “Casa famiglia per la longevità attiva e l’abitare collettivo”, grazie a un innovativo progetto pubblico-privato di welfare socio-assistenziale (‘Fattoria sociale contadina’) che vede nascere nell’azienda agricola “Corte di Vitriola” una struttura residenziale destinata ad ospitare fino a sei persone, anziani autosufficienti o parzialmente autonomi, in convenzione con il Comune di Montefiorino e grazie a un contributo di 200 mila euro erogato dalla Regione Emilia-Romagna.

All’apertura, presente l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, e il sindaco di Montefiorino, Maurizio Paladini, è seguita una tavola rotonda sul tema dell’agricoltura sociale, con altri amministratori locali.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, “non ha potuto partecipare – fa sapere la Regione – perché impegnato a Bologna per la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma ha voluto comunque esprimere la propria soddisfazione per un progetto così innovativo e importante per la comunità montana”.

“La casa famiglia di Vetriola è davvero un esempio virtuoso di agricoltura sociale al servizio della comunità – ha affermato Bonaccini -, una struttura che contribuisce al fatto che la nostra montagna sia un luogo di benessere e da vivere a tutte le età. La crescita del nostro Appennino è una delle priorità della Regione perché da qui passa anche il contrasto al cambiamento climatico e la lotta contro il dissesto idrogeologico. Dal 2016 ad oggi abbiamo attivato quasi un miliardo di euro di risorse – tra fondi regionali, nazionali ed europei – su progetti che abbracciano tutti i settori vitali per le comunità: dal territorio alla viabilità, dalle imprese al lavoro, dalle infrastrutture alla banda larga e dalla sanità al sociale. E vogliamo continuare a investire, come dimostra il dimezzamento dell’Irap per aziende, commercianti, artigiani e liberi professionisti dei comuni montani e il fondo da 10 milioni di euro per le giovani coppie che risiedono o che decidono di vivere in Appennino che potranno ottenere contributi fino a 30mila euro per l’acquisto e la ristrutturazione della casa”.

“Misure concrete – ha sottolineato – per sostenere zone vitali per l’intera Emilia-Romagna”.

Quello di Vitriola è uno dei 15 progetti di agricoltura sociale finanziati da Piacenza alla Romagna grazie a un bando del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 che ha messo a disposizione complessivamente oltre 1,8 milioni di euro di contributi, su un importo ammissibile pari a 3,5 milioni di euro. Un secondo bando, con una dotazione di 1,4 milioni di euro, è ancora aperto; la scadenza è fissata per il 15 novembre prossimo.

L’edificio, costruito per essere abitato anche da persone con ridotta capacità motoria, è strutturato su due piani, di cui quello superiore, di circa 200 metri quadrati, allestito per accogliere fino a sei ospiti, mentre il piano terra, una volta completato, sarà adibito a laboratorio per la preparazione di farine, pasta e torte artigianali con l’impiego di materie prime aziendali (cereali, frutta, orticole, uova, e così via).

Un immobile particolarmente connotato anche sul piano della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. Si tratta infatti di un prefabbricato con struttura in legno adeguatamente coibentata e dotata di una pompa di calore con pannelli solari e impianto di ventilazione meccanica controllata per fornire ad ogni ambiente la climatizzazione ideale sia d’estate, sia nel periodo invernale.

Il progetto della casa famiglia “Corte di Vitriola” è nato su iniziativa di Gino Facchini e Barbara Lanzotti, titolari dell’omonima azienda agricola, e ha come obiettivo quello di dotare il territorio di un nuovo strumento di welfare finalizzato a dare risposta alla crescente richiesta di cure e assistenza da parte delle fasce di popolazione più anziana e delle persone “fragili”: un bisogno avvertito soprattutto nei territori di montagna. Oltre a anziani autosufficienti o parzialmente autonomi la struttura potrebbe ospitare altri soggetti “deboli” come, ad esempio, ragazze madri.

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