È morto Gigi Simoni, allenò Lazio Napoli, Inter e Torino

Nel decimo anniversario del ‘Triplete’, l’Inter, e tutto il calcio italiano, perde uno dei suoi allenatori più amati e stimati. A 81 anni è morto a Pisa Gigi Simoni, colpito quasi un anno fa un ictus nella sua abitazione e ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cinisello della città toscana. Nato a Crevalcore il 22 gennaio 1939, Simoni ha avuto anche una buona carriera da giocatore. Centrocampista, per la precisione, militando nel Mantova di Edmondo Fabbri, promosso in Serie A poi nel Napoli, in Serie B, ottenendo la promozione e la vittoria in Coppa Italia. Tornato a Mantova, con i virgiliani ha debuttato nella massima serie, il 7 ottobre 1962 contro il Lanerossi Vicenza. Disputa due campionati di Serie A, prima di trasferirsi al Torino, nel 1964, dove forma con Luigi Meroni la coppia di ali titolari, realizzando 10 reti, record personale. Rimane in granata per tre stagioni e nel 1967 passa alla Juventus: in bianconero non trova spazio, disputando 11 partite di campionato. A fine stagione accetta il trasferimento in Serie B, al Brescia, con cui ottiene la promozione in Serie A. Chiude la carriera nel 1974, a 35 anni, dopo un triennio al Genoa, dove trova la quarta promozione personale nella massima serie, nel campionato 1972-1973. Ha disputato complessivamente 368 partite da professionista (62 reti), di cui 187 in Serie A, con 32 reti. Fu convocato per tre raduni della Nazionale dal ct Fabbri. Da allenatore, ha iniziato la carriera subentrando a Guido Vincenzi sulla panchina del Genoa in Serie B nel corso della stagione 1974-1975. In quattro anni alla guida del Grifone conquista un settimo posto all’esordio in Serie B, il primo posto nel campionato cadetto, la promozione in Serie A nel 1975-1976 e un undicesimo posto alla prima stagione di A, e anche una retrocessione nel 1977-1978 dopo aver chiuso il campionato al 14esimo posto. Lasciata Genova, allena per due anni il Brescia, portandolo nella massima serie nel 1979-1980, dopo che l’anno prima aveva raggiunto l’ottava posizione, per poi tornare ad allenare il Grifone riportandolo in A e conquistando la salvezza nei due anni successivi, retrocedendo ancora nel 1983-1984. Dal 1984 al 1990 non si lega a una società per più di una stagione, e sempre nelle serie inferiori; allena il Pisa portandolo in Serie A, successivamente si trasferisce a Roma, sponda Lazio, poi ancora al Pisa, ancora al Genoa, e poi Empoli e Cosenza, sempre in serie cadetta; ottiene due promozioni con il Pisa (con relativo campionato vinto) e quattro esoneri, con Lazio, Genoa, Empoli e Cosenza (i primi della carriera). Nel 1990 riparte dalla Serie C1 subentrando alla guida della Carrarese; il primo anno non riesce a evitare la retrocessione, mentre il successivo ottiene la promozione. Quindi rimane per quattro anni alla guida della Cremonese, con la quale ottiene una promozione, due salvezze e una retrocessione nel 1995-1996, vincendo nel 1993 il Torneo Anglo-italiano: i grigiorossi battono a Wembley in finale il Derby County per 3-1. Nel 1996 viene nominato allenatore del Napoli. Con la formazione partenopea si piazza in campionato al secondo posto fino al periodo natalizio alle spalle della Juventus. Il 22 aprile 1997, non vincendo più da dieci turni, il presidente Corrado Ferlaino lo esonera. Lascia la squadra al sest’ultimo posto e in finale di Coppa Italia, venendo sostituito da Vincenzo Montefusco. Nel luglio successivo firma un contratto con l’Inter. Grazie anche ai gol del nuovo acquisto Ronaldo, la formazione milanese contende il primato alla Juventus in campionato: il duello si risolve nello scontro diretto, vinto dai bianconeri tra le polemiche. Lo stesso Simoni viene espulso per ingiurie rivolte all’arbitro Ceccarini, “reo” di non aver fischiato il calcio di rigore per un contatto in area tra Iuliano e Ronaldo. Concluso il torneo al secondo posto, i nerazzurri si consolano vincendo la Coppa Uefa contro la Lazio. La stagione successiva, nonostante l’arrivo di Roberto Baggio, vede l’Inter in difficoltà di gioco e risultati. A fine novembre il tecnico viene esonerato dal presidente Massimo Moratti. Il 1° giugno 1999 viene nominato allenatore del Piacenza, firmando un contratto annuale con opzione per il secondo, ma l’11 gennaio 2000 viene esonerato. Il 2 giugno diventa allenatore del Torino in Serie B ma il 31 ottobre viene sostituito da Giancarlo Camolese. Il 10 dicembre 2001 è il tecnico del Cska Sofia. In Bulgaria conquista il terzo posto in campionato e perde la finale della Coppa di Bulgaria per 3-1 contro il Levski Sofia. Il 31 maggio 2002 si dimette. Il 4 luglio, dopo aver risolto consensualmente il contratto che lo legava con la squadra bulgara, firma con l’Ancona in B, che porta al massimo torneo. Il 22 giugno 2003 viene esonerato. Il 10 novembre ritorna al Napoli in sostituzione di Andrea Agostinelli. Con i partenopei in campionato arriva tredicesimo posto con 36 punti ottenendo la salvezza, poi revocata per il fallimento della società con conseguente retrocessione in Serie C1. Il 13 giugno viene ufficializzata la sua nomina come allenatore del Siena in Serie A ma il 10 gennaio 2005 viene esonerato. L’11 ottobre 2005 il presidente Hadj lo nomina allenatore della Lucchese in Serie C1, in sostituzione di Paolo Indiani. Il 7 giugno 2006 lascia la guida al suo vice Fulvio Pea e diventa direttore tecnico sempre delle Pantere. Il 2 febbraio 2007, dopo l’esonero di Pea, decide di dimettersi. Il 25 febbraio 2009 è direttore tecnico del Gubbio, in Lega Pro Seconda Divisione, venendo affiancato dall’allenatore Riccardo Tumiatti. Il 29 maggio rinnova il contratto con Vincenzo Torrente come mister. Con l’ex difensore conquista due promozioni di fila dalla Seconda Divisione alla Serie B. Il 1° giugno 2011 rinnova il contratto di un altro anno. Il 18 ottobre, all’età di 72 anni, torna a sedere sulla panchina come allenatore, per sostituire l’esonerato Fabio Pecchia alla guida del Gubbio. Il 20 marzo 2012 dopo la 31ª giornata ritorna a ricoprire il ruolo di direttore tecnico lasciando la carica di allenatore al suo vice Marco Alessandrini. Il 27 maggio conclude il suo rapporto professionale con gli umbri. Il 28 gennaio 2013 diventa ufficialmente direttore tecnico della Cremonese. Il 17 giugno 2014 viene nominato presidente della società grigiorossa al posto di Maurizio Calcinoni. Il 23 giugno 2015 il CdA lo riconferma insieme al ds Stefano Giammarioli e il 2 giugno 2016 viene sostituito da Michelangelo Rampulla.
(ITALPRESS).

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