DUEMILA PERSONE PER L’ULTIMO SALUTO A GIMONDI

Più di 2 mila persone hanno partecipato questa mattina al funerale di Felice Gimondi, morto venerdì pomeriggio in Sicilia dove era in vacanza con la moglie Tiziana Bersano. Numerosa la gente che non trovando posto nella chiesa parrocchiale di Paladina ha sostato commossa e composta sul sagrato e nelle vie adiacenti. Al completo il mondo del ciclismo per testimoniare la propria stima e amicizia: tra tutti Francesco Moser, Beppe Saronni, Gianni Motta, Davide Boifava, Moreno Argentin, Claudio Corti, Serge Parsani, Maurizio Fondriest, Faustino Coppi, il ct Davide Cassani e il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco. Non poteva mancare Gian Carlo Ferretti prima compagno di squadra e di camera e poi direttore sportivo del bergamasco. “Felice Gimondi ci ha insegnato che la fatica e’ una medicina. Una nota frase lo raccontava come un ragazzo partito dall’oratorio di Sedrina e arrivato in maglia gialla a Parigi. Ora e’ giunto in Paradiso e da questo traguardo lo invitiamo a sorriderci ed aiutarci per vivere da uomini la corsa della nostra vita” le parole di monsignor Davide Pelucchi, Vicario Generale della Diocesi di Bergamo, nel suo intervento durante il rito funebre.

Monsignor Pelucchi ha poi rimarcato l’amore di Gimondi per la famiglia e per la moglie Tiziana, con la quale ha condiviso un matrimonio lungo 51 anni. “Venerdi’ scorso – ha raccontato il Vicario della Diocesi di Bergamo durante i funerali – ha dato un bacio alla moglie e l’ha salutata con un messaggio affettuoso: ‘Ci vediamo tra poco’”. All’omelia don Mansueto Callioni, amico fraterno e padre spirituale del campione, ha detto “Felice, sei stato un esempio di lealtà e fedeltà assolute in ogni frangente di vita. Così ti ricorderanno per sempre tua moglie, le figlie, gli altri parenti, gli amici, gli ex compagni di corsa e gli sportivi. Da ciclista eri solito consolare coloro che perdevano ricordando loro di sentirsi comunque a posto se avessero profuso il massimo sforzo. Infinite grazie per le trionfali vittorie e anche per quando Merckx ti precedeva sul traguardo. Hai regalato  gioia e felicità ai tifosi e agli italiani all’estero per lavoro”. Un lungo applauso anche alle parole del parroco di Paladina don Vittorio Rossi, commosso. “Voglio salutare Felice come grande uomo, grande marito, grande papa’, grande fratello, grande ciclista, maestro di vita per i giovani atleti, trasmettendo passione e veri valori sportivi del ciclismo che mi auguro non siano mai dimenticati” le sue parole.

“La parola piu’ bella e’ stata la sua vita” ha detto don Rossi che ha voluto concludere citando proprio Felice Gimondi che diverse volte aveva ripetuto:”Ho vissuto tanti passaggi non facili, impegnativi, ma con grande soddisfazione. Se dovessi tornare indietro rifarei il ciclista anche quando le prendevo o faticavo. L’unica malinconia o nostalgia e’ non essere stato vicino a mia moglie nei primi anni di matrimonio e non aver vissuto l’infanzia delle mie figlie che valgono piu’ di ogni cosa al mondo”. La famiglia, che ha acconsentito alla diretta del rito funebre su Raisport, ha ringraziato tutti dando l’ultimo saluto al campione. “Ci hai insegnato non arrenderci mai, come faremo anche noi. Siamo forti e uniti, devi esserne orgoglioso” uno dei passaggi di una lettera della figlia Norma, scritta a nome della famiglia, della mamma Tiziana e della sorella Federica, letta dal genero. “Prometti che da lassu’ continuerai a guardarci e tenerci per mano, tu che hai lottato fin dall’inizio, partendo da Sedrina e arrivando a Parigi. Vorrei portare nel mio cuore quella maglia gialla 123 perche’ tutto e’ iniziato li’. Tu ci ha insegnato che nella vita si lotta tutti i giorni, anche quando gli altri ti danno per perdente. Ora riposa, questa tappa e’ finita, sei il miglior padre che si possa avere, ti amiamo sempre”.

Terminata la funzione funebre, il feretro è stato trasportato al cimitero monumentale di Bergamo, scortato da un paio di motociclisti della polizia stradale. Nei prossimi giorni, per sua espressa volontà, verrà cremato e l’urna delle ceneri sarà custodita nell’abitazione di Gimondi, a Paladina.
(ITALPRESS).

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