Donne, l’aspetto esteriore mina la sicurezza delle più giovani

ROMA (ITALPRESS) – Le donne italiane sono fiere della loro personalità, ma il proprio aspetto esteriore rappresenta un chiaro elemento di insicurezza, specialmente per le più giovani, che su questo tema risultano fortemente influenzate dai canoni estetici imposti dai social media, che sono molto condizionate dal giudizio altrui e che non sempre si sentono accettate dalla società in cui vivono. Inoltre, più di una donna su due dichiara di avere assistito ad episodi di body shaming, la discriminazione legata all’aspetto fisico. Ed è nelle scuole, oltre che in famiglia, che ci si aspetta un maggiore intervento in termini di sensibilizzazione e supporto alle nuove generazioni, sui temi legati all’accettazione di sè e al rispetto delle diversità. Questa è la fotografia scattata dall’Istituto di Ricerca Eumetra per Kérastase: un’indagine sulle donne italiane che approfondisce le tematiche legate all’autostima e alla libera espressione di sè e della propria diversità. La ricerca è parte integrante del progetto Kérastase #ManifestYourGreatness, nato per il lancio della nuova linea CURL MANIFESTO dedicata alla bellezza dei capelli ricci, con l’ambizione di promuovere e diffondere un messaggio di inclusione e accettazione di sè, anche attraverso il sostegno a Fondazione Pangea, per l’avvio di un percorso di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri antiviolenza della rete Pangea insieme a corsi di autostima per le donne in difficoltà.
La propria personalità è un punto di forza e soddisfazione per le donne, ma l’aspetto esteriore mina la sicurezza delle più giovani, fortemente condizionate dal giudizio altrui e dai canoni di perfezione imposti dai social. Il 96% delle donne italiane cita almeno un elemento di soddisfazione di sè, in primis gli aspetti che caratterizzano la loro personalità: il proprio carattere (indicato dal 52% delle donne intervistate tra gli aspetti di sè che le soddisfano), le proprie relazioni personali e sociali (53%), il lavoro e la propria istruzione (45%). Tuttavia è l’aspetto esteriore a minare la propria sicurezza, soprattutto per le ragazze più giovani: l’85% delle donne italiane tra i 18 e i 24 anni si sente insicura a causa del proprio corpo e del proprio aspetto fisico in generale, rispetto ad una media nazionale comunque alta, che si attesta intorno al 70%.
“Anche quest’anno Kérastase si mobilita nel supporto alle donne. Con il progetto ManifestYourGreatness abbiamo voluto dare voce ad una esigenza forte, soprattutto delle nuove generazioni. Quella di essere liberi di esprimersi e manifestarsi per quello che si è realmente, accettando la propria unicità, combattendo i condizionamenti esterni ed ogni stereotipo imposto dalla società o dai social media – ha spiegato Ana Mesquita, General Manager Kérastase Italia -. L’indagine Eumetra ci ha restituito una fotografia delle donne ancora fortemente limitate nella propria accettazione, soprattutto le più giovani. E ci ha confermato quanto i social, se da un alto ci impongono dei canoni di bellezza perfetta e spesso irraggiungibile, dall’altro possono essere potenti alleati per il superamento di alcune barriere, grazie alla condivisione delle proprie esperienze”.
“Per questo abbiamo scelto tre donne, forti, consapevoli del proprio valore e, naturalmente ricce: l’influencer Paola Turani, l’inviata de «Le Iene» Veronica Ruggeri e la campionessa italiana capitana della nazionale femminile di calcio Sara Gama, affinchè attraverso la loro esperienza raccontata sui social e nel video ManifestYourGreatness possano condividere un messaggio di libertà e di inclusione per tutte le donne, invitando ognuna a fare altrettanto – ha sottolineato -. La ricerca Eumetra ci ha inoltre dimostrato chiaramente come la scuola sia ancora oggi un contesto dove si può fare molto di più per abbattere le barriere della diversità, combattere i diffusi fenomeni di body shaming e supportare le nuove generazioni nella fiducia in sè stessi. Per questo abbiamo deciso di sostenere ancora una volta Fondazione Pangea in un progetto di sensibilizzazione nelle scuole italiane”.
(ITALPRESS).

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