Donna morta a Napoli, colpita alla testa da un proiettile vagante

NAPOLI (ITALPRESS) – Un bilancio di guerra quello per i botti esplosi nella notte di Capodanno  con una donna morta e 274 feriti. Sono i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Una donna di 45 anni di Afragola, colpita alla testa da un proiettile vagante mentre festeggiava con i parenti all’interno di un’abitazione a via Plebiscito 70, è deceduta nonostante un disperato intervento chirurgico alla quale è stata sottoposto all’Ospedale Cardarelli dove era stata trasferita già in stato di coma. Il colpo potrebbe essere stato esploso da un congiunto.

Il numero totale dei feriti è di 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. I ricoverati di quest’anno sono stati 49. I dati evidenziano un aumento rispetto allo scorso anno in cui ci furono 180 feriti, con 48 ricoveri. Con riguardo, invece, ai minori che hanno subito lesioni, si registra un aumento sono infatti 64 i minori che hanno riportato lesioni, confronto ai 50 dello scorso anno.
Inoltre, la proiezione dei dati sui feriti gravi ha registrato un aumento, in quanto ci sono stati 2 casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a 1 caso dell’anno precedente; mentre sono stati 25 i casi, con prognosi superiore ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 casi dell’anno precedente.

Infine, le proiezioni dei dati sui feriti lievi, hanno fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno ovvero 10 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, si è passati agli attuali 232 casi. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici di sovente illegali. Di particolare rilievo, risultano i seguenti episodi occorsi: a Napoli: una donna di 50 anni giungeva al pronto soccorso in quanto attinta da colpo di arma da fuoco al fianco mentre assisteva ai festeggiamenti del Capodanno sul balcone della propria abitazione. Risulta in prognosi riservata e in pericolo di vita; ancora a Napoli: un cittadino di nazionalità algerina di anni 50, mentre camminava in strada, veniva raggiunto da un proiettile che lo attingeva alla spalla e raggiungeva il polmone. Il predetto risulta in prognosi riservata in attesa di intervento chirurgico; a Foggia: un uomo di anni 47 riportava lesioni con amputazioni multiple alle dita della mano sx e ustioni di secondo grado a seguito dell’esplosione di un petardo;
– sempre a Foggia: un ragazzo di 17 anni, a seguito dello scoppio di un petardo artigianale, ha riportato l’amputazione della mano sx con prognosi di 30 giorni.
A Grosseto l’esplosione di un petardo nel corso dei festeggiamenti occorsi all’aperto feriva 3 minorenni. Il più grave è un minore di 15 anni che riportava la quasi totale amputazione della mano sinistra ed escoriazioni al viso e al torace. Vista la gravità delle ferite veniva trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze; a Milano un 18enne di nazionalità egiziana, a seguito dell’esplosione di un artificio pirotecnico, riportava la perdita delle dita di entrambe le mani;
sempre a Milano un uomo di 36 anni giungeva all’Ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale; ancora a Milano una minorenne di nazionalità filippina, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sinistra con prognosi di 30 giorni.

A Siena un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi di Firenze per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi. La prognosi è riservata; a Latina tre minori di 15, 10 e 6 anni nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio riportavano feriti giudicate guaribili rispettivamente in giorni 30, 15 e 10 per ferite al volto e alle gambe; a L’Aquila, nel comune di Pacentro, un giovane romano di anni 20, mentre si trovava in compagnia di 3 amici, rimaneva ferito alla mano dx per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’Ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto. Prognosi superiore ai 40 giorni. A Varese, un minorenne di anni 17 riportava l’amputazione della mano destra e il ferimento dell’occhio sx a seguito dell’esplosione di un petardo; a Trento, un uomo di nazionalità marocchina di 54 anni riportava l’amputazione del III raggio dopo aver raccolto un petardo inesploso; sempre a Trento un uomo di origine moldava di 23 anni perdeva la mano sinistra a seguito dell’esplosione di un petardo cosidetto “cipolla”.

A Lucca, un minorenne di anni 15 ha perso il pollice e l’indice della mano durante l’utilizzo di un petardo. Una valutazione globale sull’andamento del fenomeno registrato nel corso degli ultimi dieci anni, viene rappresentata dai grafici che seguono che riportano, in sintesi, il dato complessivo dei decessi, quello dei feriti con prognosi superiore ai quaranta giorni e quello dei feriti più lievi giudicati guaribili con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni.

foto: ufficio stampa Carabinieri

(ITALPRESS).

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