“Donna in Europa”, la diseguaglianza di genere una ferita sociale

ROMA (ITALPRESS) – Da un lato la partecipazione cresciuta nei numeri, anche grazie ai progressi legislativi. Dall’altro, di fatto, il persistente divario nei trattamenti retributivi e nella rappresentanza in ruoli direttivi. “Donna in Europa, sfide e opportunità” è stato il tema dell’incontro promosso dall’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici ieri sera nella sede del Parlamento Europeo a Roma con il sostegno del gruppo S&D, un confronto tra esperienze umane e professionali per una riflessione sulle diseguaglianze di genere e sul dramma delle violenze contro le donne.
“Discriminazioni e violenze di genere sono un’autentica piaga sociale – ha detto Caterina Chinnici – una grave ferita per la collettività intera. Sul piano dei diritti, le normative si sono molto evolute negli ultimi decenni, sia in Italia che in Europa, ma il riconoscimento del ruolo delle donne, nelle istituzioni come nel settore privato, è un processo di cambiamento che non si realizza soltanto con le leggi. La presenza oggi è molto più ampia ma il divario retributivo o nell’accesso a posizioni direttive, così come il retaggio del possesso che è all’origine di molte violenze commesse da uomini, dicono che deve ancora compiersi il vero e indispensabile cambiamento culturale: la società deve riuscire a emanciparsi da un’idea arcaica del ruolo femminile, servono una mobilitazione delle coscienze e un’opera quotidiana di educazione e sensibilizzazione”.
Tra le testimonianze, quella dell’attrice Donatella Finocchiaro, attualmente impegnata in “Taddarite”, spettacolo teatrale che indaga il sommerso degli abusi e delle violenze commesse dagli uomini nell’ambito della relazione di coppia e alle quali spesso le vittime non trovano la forza di opporsi denunciando e lasciando il partner. “Nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo – ha detto l’attrice, vincitrice quest’anno del Globo d’oro – e credo che la sceneggiatura, non senza momenti di ironia e leggerezza, lasci un grande segno se è vero che in teatro più donne vittime di violenza hanno voluto ringraziarci per la forza e l’energia che lo spettacolo ha trasmesso loro”.
Sono intervenute anche l’avvocata Sabrina Bernardi, presidente di SconfiniAmo, e la fotografa Lavinia Caminiti, che ha presentato il proprio audiovisivo intitolato “Sguardo di donna”, galleria di sguardi di donna allo specchio che si fondono in un gioco di dissolvenze. Tra i volti ritratti nel video, la stessa Caterina Chinnici, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, le campionesse dello sport Paola Protopapa, Simona La Mantia e Vincenza Calì, e la prima donna prefetto in Sicilia, Isabella Giannola. Il dialogo è stato moderato dalla giornalista Nadia La Malfa.
Nel corso dell’incontro Caterina Chinnici si è soffermata su cifre e passaggi normativi particolarmente indicativi. “Negli ultimi decenni e anche recentemente – ha detto l’eurodeputata siciliana – sono stati compiuti passi in avanti molto importanti. Tra questi, a livello UE, l’ambiziosa Strategia per la parità di genere 2020-2025, intitolata “Un’Unione dell’uguaglianza”, finalizzata a colmare il divario di genere nei processi decisionali, nella politica e nel mondo del lavoro, anche con l’introduzione di misure vincolanti in tema di trasparenza salariale, e a porre fine alle violenze di genere. L’Italia è sicuramente in prima linea con la legge sulla parità salariale e con il nuovo disegno di legge su prevenzione e contrasto alle violenze contro le donne e sulla tutela delle vittime. La percentuale di donne elette al Parlamento Europeo è cresciuta costantemente fino raggiungere il 40,4% nel 2019, dato al di sopra della media mondiale e della media europea dei parlamenti nazionali ma al quale il nostro paese si allinea con un 41% di donne elette e con una donna per la prima volta alla presidenza del Senato. Sale anche il numero di donne che ricoprono alte cariche nel Parlamento europeo: sono 7 dei 14 vice-presidenti dell’assemblea legislativa e 12 dei 22 presidenti di commissione. La Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, inoltre, è composta da 13 donne su 27 componenti”.
“In molti campi, però, nel pubblico e nel privato, la maggior presenza delle donne non si traduce in un corrispondente accesso alle posizioni di vertice – ha aggiunto Caterina Chinnici – e valga come esempio quanto accade nella magistratura. Per numero oggi le donne superano gli uomini: secondo i dati del 2020, su un totale di 9.787 magistrati le donne rappresentano il 54%, ma questa presenza diminuisce progressivamente scendendo al 42% negli incarichi semidirettivi, al 28% in quelli direttivi e al 36% negli uffici a giurisdizione nazionale”.
(ITALPRESS).

 

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