ROMA (ITALPRESS) – “Il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta”. Così in una diretta sui social il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha definito don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano, in prima linea sul fronte della lotta alla camorra.
Parole che hanno provocato indignazione da parte del centrodestra. “Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità – scrive il premier Giorgia Meloni su Facebook -. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso. Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”.
“Solidarietà a Don Patriciello, da sempre in prima linea contro degrado e criminalità. Gli uomini coraggiosi vanno lodati, non infangati”, scrive su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Messaggi di solidarietà al prete arrivano anche da numerosi ministri ed esponenti della maggioranza.
Sul fronte opposto, il Pd prende le distanze dai toni di De Luca con Walter Verini, capogruppo dem in Commissione Antimafia, che afferma: “Don Patriciello è da anni un simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata. Per questo secondo me sono da evitare nei suoi confronti espressioni e battute, anche se ironiche e riferite ad altri contesti, che possono delegittimare la sua figura e il suo impegno. Il Presidente De Luca conosce l’impegno di Don Patriciello, e proprio per questo la sua battuta non mi è piaciuta. Meglio continuare a concentrarsi sulla giusta battaglia che da tempo il Presidente conduce contro il governo e le sue scelte dannose per il Sud”.
“Le parole di De Luca sono state una pugnalata al cuore. Sono parole che fanno male, sono pericolose e ci fanno perdere tempo prezioso”, è il commento di don Patriciello, ai microfoni di Rai News 24. “Sono pronto a stringere la mano a De Luca, ma quelle parole sono state del tutto fuori luogo”, ha aggiunto.
A stretto giro arriva la dichiarazione di De Luca, che afferma: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali. Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra – prosegue -. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta. Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro. Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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