Direttore Corriere dell’Umbria “Edicole muoiono, la politica si svegli”

Perugia - Perugia in zona rossa .il capoluogo e la provincia in pieno stato di emergenza covid 19 anche a causa delle varianti del virus presenti sul territorio . la citta torna in pieno lockdown. il centro storico deserto . imperano angoscia e paura una delle due edicole presenti nel centro storico , i coccodrilli raccontano la drammatica situazione . (Perugia - 2021-02-08, Emanuela Binconi) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

PERUGIA (ITALPRESS) – “Le edicole muoiono. Non è più una notizia, è una lenta agonia sotto gli occhi di tutti. Il problema è che a questa morte non si accompagna nemmeno una veglia. Nessuno si preoccupa davvero, tranne chi è direttamente coinvolto, ed è questa la tragedia più grande. Perché quando muore un’edicola, non si chiude solo un esercizio commerciale: si spegne un faro culturale, spesso l’ultimo rimasto nei quartieri delle città e nei borghi del nostro Paese”. Si apre così l’editoriale di Sergio Casagrande, direttore del Corriere dell’Umbria, sulle edicole che stanno sparendo in tutta Italia. “I nostri lettori crescono, i progetti avanzano, i risultati non mancano. Ma nulla di tutto questo basta a fermare l’inesorabile chiusura delle edicole – sottolinea Casagrande -. Perché, diciamolo chiaramente, non è più una battaglia che possiamo continuare a combattere da soli.
Il problema ha ormai superato le nostre forze ed è arrivato il momento che le istituzioni nazionali e locali, il governo, i politici prendano posizione. E, soprattutto che intervengano facendo qualcosa di molto più concreto di quel poco che finora si è fatto”.
Secondo Casagrande “anche se gli scenari sono cambiati e le frontiere digitali hanno allargato le possibilità di far viaggiare le informazioni, la carta stampata è ancora viva e svolge un ruolo importantissimo per la cultura e la società, ma si stanno esaurendo i punti di contatto con i lettori”.
“Chiediamo alle istituzioni di intervenire. Non basta più il lamento delle categorie anche se autorevoli come Fieg, Fnsi e delle organizzazioni di rappresentana degli edicolanti: serve una strategia politica seria – scrive il direttore -. Incentivi per sostenere le edicole, forti agevolazioni fiscali, iniziative per promuovere la lettura della stampa cartacea. Perché salvare le edicole significa salvare un pezzo di identità culturale, un presidio di democrazia, un luogo di confronto e diversità”. “Il governo e il parlamento non possono restare a guardare”, evidenzia, facendo appello “a chi può fare la differenza: il momento di agire è ora. Le edicole sono l’ultimo baluardo di una cultura che rischia di scomparire. Salvarle significa salvare un Paese che ancora aspira a essere libero, informato e vivo”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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