“L’acqua, patrimonio comune. Diritto di tutti. Dopo anni di battaglie in Parlamento, oggi si registra una vittoria che va verso l’affermazione piena di suddetto principio: un più facile e largo accesso all’acqua, favorendo al massimo l’utilizzo dell’acqua potabile del rubinetto – dalle verificate qualità e proprietà organolettiche – per ottenere un risparmio economico da parte dei consumatori – calcolato in 600 milioni di euro annui per le famiglie europee – e la riduzione dell’utilizzo della plastica. L’approvazione della relazione – adottata con 300 voti favorevoli, 98 contrari e 274 astensioni – prelude ai negoziati con il Consiglio, quando i ministri avranno stabilito la propria posizione”. Lo rende noto l’eurodeputato Giovanni La Via (Fi-Ppe), che di una battaglia per la Sicilia in particolare si fa portavoce, incassando “un risultato importantissimo soprattutto per il nostro territorio, e i paesi limitrofi dell’Etna in particolare”.
“La presenza del boro nell’acqua, in alcune zone come la nostra, particolarmente ricca per le caratteristiche strutturali delle rocce vulcaniche, e al di sopra della media europea, ha rappresentato un limite al consumo nonostante, entro una certa soglia, non comportasse rischi per la salute – spiega -. Un report dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) del 2009, forniva già un parere in merito, considerando sicuro un limite del boro a 2,4 mg/l. Una soglia troppo lontana da quella fissata nella sua proposta dalla Commissione europea, pari a 1 mg/l, che non ha rivisto i parametri nonostante le nostre richieste di innalzarli a 1.5 mg/l, quantità che l’EFSA ( Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha testato su gruppi vulnerabili, tra cui giovani fino a 14 anni, considerandola sicura”.
Dopo una prima bocciatura in Commissione Envi, oggi è arrivata l’approvazione in Parlamento dell’emendamento 180, che quindi sarà parte del testo negoziato con il Consiglio. “Sono molto contento per questo risultato, figlio di un lavoro iniziato due anni fa e grazie al quale acqua che prima era fuori norma, ora può essere tranquillamente consumata, senza rischi per la salute”, dice La Via.
“A Catania – conclude l’eurodeputato – sono così 200 mila gli utenti che possono usufruirne: aumenterà quindi la disponibilità procapite, con un notevole risparmio sui costi di trattamento del boro. Fatta salva la salute, i vantaggi sono considerevoli per i consumatori, che avranno accesso a un’acqua controllata e priva di rischi, in linea assoluta con le indicazioni dell’Efsa e dell’Oms, e con una contestuale riduzione dei costi a vantaggio delle famiglie”.