Difesa, un rapporto evidenzia un anno record per gli investimenti in Europa

ROMA (ITALPRESS) – Dealroom.co e il NATO Innovation Fund – un fondo di VC (Venture Capital o capitale di rischio) da 1 miliardo di euro sostenuto da 24 paesi della NATO – hanno pubblicato lo scorso febbraio il loro primo rapporto sullo stato di Difesa, Sicurezza e Resilienza in Europa, rivelando un anno record per gli investimenti in questo segmento. Ciò evidenzia il ruolo fondamentale che il settore sta svolgendo nel mantenere il vantaggio tecnologico e la sovranità del Continente in un contesto di più ampia contrazione del mercato. Dal rapporto emerge che i finanziamenti del capitale di rischio nel settore hanno raggiunto i massimi storici, con 5,2 miliardi di dollari nel 2024. Nel complesso, gli investimenti sono aumentati di quasi 5 volte negli ultimi sei anni.

“L’interesse per gli investimenti in startup nel settore della difesa, della sicurezza e della resilienza è totalmente cambiato in Europa rispetto a pochi anni fa”, ha dichiarato Yoram Wijngaarde, fondatore e CEO di Dealroom. I dati emersi dal rapporto “sono in linea con la tendenza in atto di investire capitale e innovazione al servizio delle esigenze strategiche fondamentali dell’Europa, attraverso le tecnologie di base. Nonostante la recente crescita, le tecnologie per i settori di difesa, sicurezza e resilienza continuano a rappresentare un settore relativamente nuovo, ma i dati indicano una pipeline attiva di aziende in fase iniziale che desiderano cambiare tale situazione”.

In pratica gli investimenti in DSR sono aumentati del 30% negli ultimi due anni, registrando la crescita più elevata tra tutti i segmenti “VC deep tech” (capitale di rischio di organizzazioni o aziende, di solito startup, che utilizzano tecnologie basate su concrete innovazioni ingegneristiche o progressi e scoperte scientifiche). Dai chip fotonici alla crittografica quantistica, passando per la bonifica bellica: le startup del settore della difesa hanno guidato la crescita del segmento. Le aziende che sviluppano tecnologie per gli ambiti di consapevolezza, comprensione e processo decisionale, tra cui le tecnologie che aiutano a tenere traccia dei rischi e delle minacce per consentire di prendere decisioni più rapide e migliori, hanno osservato un’impennata dei finanziamenti di VC fino a raggiungere una cifra record di 1 miliardo di dollari nel 2024, con un aumento di 4 volte rispetto al 2020 e di quasi 2 volte rispetto all’anno scorso.

“L’Europa ha il talento e le risorse per diventare un leader mondiale nelle tecnologie per la difesa, la sicurezza e la resilienza”, ha dichiarato Kelly Chen, partner del NATO Innovation Fund. “Siamo entusiasti di vedere questo settore alla base dello slancio di quest’anno della deep tech e ci impegniamo a investire nelle tecnologie che possono garantire il futuro della regione”.

Germania e Regno Unito emergono come leader regionali: Monaco di Baviera è emersa come il principale hub europeo per gli investimenti in DSR, seguita da Oxford nel Regno Unito e da Parigi in Francia. Il Regno Unito ha attratto il maggior numero di finanziamenti VC in ambito DSR dal 2019. Tuttavia, la Germania ha conquistato il primo posto nel 2024, seguita da Regno Unito e Francia. Dal 2019, la Svizzera e i Paesi Bassi hanno investito il 7% dei loro finanziamenti VC nazionali totali in società del settore di DSR. Si tratta della maggiore quota di finanziamenti nazionali investiti in questo segmento. Il Regno Unito vanta cinque dei dieci principali hub di DSR (Oxford, Londra, Cambridge, Bristol e Reading), davanti alla Germania che ne possiede due (Monaco e Berlino).

“La regione metropolitana di Monaco di Baviera sta diventando un hub per le aziende di nuova generazione nel settore della difesa, offrendo strutture industriali e di test, talenti di alto livello, una catena di fornitura industriale regionale e collegamenti con i clienti tedeschi della difesa e con i referenti principali tradizionali”, ha dichiarato Marc Wietfeld, cofondatore e CEO, ARX. “Con ARX intendiamo colmare il divario tra gli attori emergenti, i nuovi referenti principali della difesa e gli appaltatori affermati”.

L’obiettivo adesso è gettare le basi per l’adozione delle tecnologie in Europa, soprattutto alla luce degli sviluppi geopolitici, del recente piano di ReArm della UE e della crescente domanda di tecnologie emergenti in grado di garantire il futuro. L’Italia, con Fincantieri, Leonardo, aziende come Alenia e Avio e altre startup “dual use” (che lavorano su prodotti progettati per il civile ma che trovano applicazione anche nell’ambiente militare), sta facendo la sua partele fine di sostenere l´Europa nel mantenimento della sovranità tecnologica e di nuova generazione nel settore.

Si spazia dallo sviluppo di nuove soluzioni nell´area dedicata alla sicurezza delle telecomunicazioni che sono costantemente sotto attacco da parte di vari attori minacciosi, all’esplorazione di applicazioni di microturbine eoliche per contribuire all´autonomia energetica in situazioni di emergenza; dal supporto di progetti in ambito aerospaziale, della difesa, della sicurezza informatica, alle soluzioni innovative che consentono la bonifica bellica in poco tempo riducendo il rischio umano, minimizzando la necessità di intervento diretto degli operatori e aumenta la precisione e garantendo un´analisi più dettagliata dei terreni; dalla progettazione e realizzazione di robot in grado di operare in condizioni estreme, ad esempio sotto radiazioni, nel vuoto, ad alte temperature, sott´acqua o in aree considerate troppo pericolose per gli operatori umani, al monitoraggio e comunicazione subacquei wireless per chi opera in tutti i settori della Blue Economy, finanche lo sviluppo di tecnologie per lo stoccaggio dell´energia che oltre a migliorare le perfomance degli attuali sistemi elettrici può abilitare la transizione energetica di settori ancora dipendenti dai combustibili fossili come l´industria aeronautica, navale ed il trasporto pesante terrestre.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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