Strategie di sviluppo, sistemi alimentari sostenibili e prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Ad aprire la seconda giornata della Conferenza Mondiale sulla Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, in corso a Palermo, sono le tematiche che spaziano dallo sviluppo economico ai benefici per la salute. I lavori si sono svolti, in contemporanea, in diversi luoghi della città, ed hanno visto la presenza, tra gli altri, a palazzo Comitini dell’ambasciatore della Giordania, Fayiz Khouri.
Ad essere analizzati, stamani, alcuni studi che attestano come seguire sin dall’infanzia uno stile di vita mediterranea, insieme alla dieta, aiuta nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili.
“Ad aiutare – ha spiegato Salvatore Verga, diabetologo del Policlinico di Palermo – è una corretta alimentazione cominciata il più precocemente possibile, già durante la gravidanza della madre. Insieme ad una attività fisica svolta quotidianamente, intesa non come attività agonistica piuttosto come movimento fatto secondo un preciso stile di vita. In particolare aiuta nella prevenzione di malattie cardiovascolari e tumorali e secondo alcuni studi – ha aggiunto – anche la malattia dell’Alzheimer”.
Ma la frutta, i cereali, l’olio d’oliva, alimenti ricompresi all’interno della Dieta mediterranea, portano benefici anche alla pelle. “La Dieta mediterranea – ha precisato Salvatore Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo – è importante perché contiene antiossidanti. L’assenza di antiossidanti o la presenza di tanti ossidanti facilita l’invecchiamento della cute attraverso dei meccanismi che agiscono direttamente sui cromosomi producendo una infiammazione. Il melograno, ad esempio, è tra i frutti che contiene più antiossidanti in assoluto, come anche l’uva, il pomodoro e il cereale integrale”.
Ad essere analizzata anche l’attenzione per le diete sostenibili, cresciuta negli ultimi anni. Molteplici, infatti, sono i benefici. Questi, non toccano però soltanto l’ambito della salute. “Questa presenza così nutrita di enti, istituzioni e organizzazioni internazionali – ha sottolineato Roberto Capone, amministratore principale Ciheam Bari – significa che la Dieta mediterranea non è soltanto un modello alimentare che fa bene alla salute ma fa bene anche al pianeta, perché è basato su prodotti vegetali”.
Rafforzare, quindi, i dialoghi tra i Paesi del nord e del sud del Mediterraneo, così da agire in prospettiva di uno sviluppo economico. Tra i numerosi ospiti accreditati, oltre 130 provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, c’era anche il rappresentante degli industriali in Tunisia.
“La Tunisia è considerata uno dei Paesi più importanti per produzione agricola nel Mediterraneo, – ha detto Walid Bellangha di Utica, Unione tunisina dell’Industria – un esempio l’olio d’oliva e tanti altri prodotti che sono pilastri della dieta mediterranea. Noi siamo felici di continuare a consolidare i rapporto con la Sicilia”.
Ad indicare poi la direzione di una formazione professionale rivolta verso sistemi alimentari più sostenibili nel Mediterraneo è stato, nel corso della conferenza, l’assessore alla Formazione professionale della Regione siciliana, Roberto Lagalla.
“L’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale – ha detto Lagalla – è autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo. Il fondo sociale europeo guarda allo sviluppo sostenibile della società, alla valorizzazione della comunità, al miglioramento della qualità della vita della persona. Lo sforzo educativo non solo è rivolto all’insegnamento curriculare e disciplinare ma deve guardare alla educazione civile che porta con se il concetto di diritto-dovere di cittadinanza. All’interno del quale ovviamente – ha sottolineato – si colloca il momento della educazione alimentare e della indicazione dei corretti stili di vita”.