“Quello che ha detto il presidente Mattarella è ragionevole. Il capo dello Stato sta osservando l’evolversi della situazione con molta attenzione. La sua attenzione è la nostra: anche noi teniamo alla salvaguardia degli interessi degli italiani”. Così il vicepremier Luigi Di Maio in una intervista al Corriere della Sera a proposito del monito lanciato dal presidente della Repubblica Mattarella.
Mentre il capo dello Stato invita al dialogo con la Ue, Salvini prepara la piazza. «Noi siamo già nelle piazze da mesi a spiegare la manovra. È chiaro che con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c’è nel testo, sia per quello che ancora non c’è ma verrà aggiunto in Aula. Che compromessi siamo disposti ad accettare? Il compromesso è comprendere tutti che le politiche di austerity non le ha superate l’Italia, ma molti altri Paesi prima di lei. Se il tema è mettere in discussione il reddito di cittadinanza o il superamento della Fornero non c’è rilievo che tenga. Specifico che ci sono ulteriori tagli agli sprechi da fare e andremo fino in fondo».
Il reddito di cittadinanza però viene messo in discussione dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti. Ha detto che ha complicazioni attuative non indifferenti. «Siamo stati sempre chiari. Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo allora è un rischio per i cittadini prima di tutto».
Giorgetti ha detto anche che con la flat tax l’atteggiamento Ue e dei mercati sarebbe stato diverso. «Hanno fatto loro una scelta politica. Sono le loro scelte per la legge di Bilancio. Io sono soddisfatto delle mie, se loro non sono soddisfatti delle loro non dipende da noi».