“Le possibilità più grandi le abbiamo con Dzeko, che oggi farà la rifinitura: valuteremo se portarlo in panchina. È un giocatore che viene da più di venti giorni di sosta ed è impossibile utilizzarlo dal primo minuto. Quasi sicuramente sarà tra i convocati. Abbiamo delle speranze con De Rossi: valutiamo le sue condizioni giorno per giorno. Per gli altri non c’è nulla da fare”. Eusebio Di Francesco avrà gli uomini contati anche per la sfida di domani allo Stadium contro la Juventus, dove non ci saranno sicuramente El Shaarawy e Lorenzo Pellegrini e dove sia Perotti che Pastore partiranno tra le riserve. C’è il rebus della punta centrale, che vede un ballottaggio a tre tra Kluivert, Schick e Under, quest’ultimo da valutare per un problema accusato nei giorni scorsi. “La Juventus ha dimostrato di essere la più forte di tutte, non solo quest’anno – spiega il tecnico della Roma in conferenza stampa – Negli anni ha acquisito una grandissima mentalità e si è sempre rinforzata. Non sarà una partita facile perché la Roma non ha mai fatto risultati negli ultimi anni. Magari nel momento peggiore tireremo fuori la prestazione. Allegri ha detto che questa è una partita da far bene tecnicamente, fisicamente e mentalmente: è vero, sono queste le caratteristiche imprescindibili per poter fare una gran gara”. Tanti, troppi i punti di distacco tra la capolista e i capitolini: “Loro non mi meravigliano, forse siamo mancati noi come classifica, legata a tante situazioni: in alcune partite abbiamo buttato dei punti, è più demerito nostro. La Juventus spesso cambia interpreti e ha sempre giocatori di altissimo profilo, pronti, preparati e di livello. Non mi sorprende la sua classifica, noi invece sappiamo che dobbiamo fare molto molto meglio”. Domani, ovviamente, l’impegno sarà quasi proibitivo: “Il loro stadio influenza molto come clima. Quando sono entrato nello spogliatoio con il Sassuolo per la prima volta ho notato che ti fanno vedere sui muri tutte le coppe che hanno vinto: ma un conto è il Sassuolo e un altro è la Roma. Dobbiamo essere bravi a cancellare tutte le situazioni negative che aleggiano intorno alla squadra e concentrarsi su questa gara per far risultato, che sarebbe anche storico”. Dopo l’incontro a Boston tra Monchi e Pallotta ‘DiFra’ non si sente particolarmente rassicurato: “Tutte le mattine, quando mi sveglio, mi sento in discussione. Quando vedo che le cose non girano come vorresti ti fai domande e cerchi le soluzioni giuste. Dobbiamo guardare avanti e cercare di fare meglio. Nel calcio l’allenatore come responsabilità è sempre davanti a tutti”. Da Boston non è arrivata qualche notizia di mercato: “È inevitabile che qualcosa questa squadra dovrà fare, ma io non ho nemmeno chiesto di mercato a Monchi. Abbiamo parlato di quello che bisogna fare in questo omento e arrivare al 29 con più punti possibili. Per forza di cosa è inevitabile che questa squadra debba fare qualcosa. Non possiamo non muoverci”. Cosa prenderebbe a modello o a esempio dalla Juventus è presto detto: “In questi anni la Juve ha costruito tanto, ha dimostrato mentalità, vincere aiuta a vincere. Loro sono differenti solo da noi, ma da tutte le società in Italia. E lo dimostrano sia in campo sia fuori. Ronaldo? È il pericolo numero uno, ha le capacità di un fuoriclasse che tira sempre fuori dal cilindro colpi fenomenali. Si fa fatica a sostituire calciatori così e preferirei che domani stesse fuori”. Pallotta ha fatto un richiamo al massimo impegno nella Roma e De Rossi ha ammesso come alcuni addii di calciatori siano stati difficili da assimilare: “Il fatto che il capitano ne abbia parlato vuol dire che la situazione si è appianata. Lasciamo il passato indietro, cerchiamo di vivere le situazioni del presente. È un errore generale nel gruppo che è stato fatto ed è positivo sia stato assimilato. Per quanto riguarda l’impegno di Pallotta, è un concetto che giro a tutto l’ambiente di Trigoria. E noi, che siamo i principali artefici, dobbiamo dare qualcosa in più. La Champions non è tanto distante e noi abbiamo centrato la qualificazione: serve far meglio in campionato per stare dove meritiamo di essere”. Di Francesco, infine, chiede ai suoi di prendere a modello proprio alcuni protagonisti della epopea bianconera: “Inizialmente basterebbe non perderla la palla, serve tenerla e gestirla meglio: a rincorrere si fa più fatica. Come esempio prenderei a esempio un giocatore come Madzukic, che contro il Torino stava difendendo in area di rigore. Dobbiamo prendere esempio da certi attaccanti. Per giocare ad alti livelli e vincere bisogna saper fare anche questo”.
(ITALPRESS).
DI FRANCESCO “CR7 PERICOLO N. 1, SPERO NON GIOCHI”
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