DETTI VINCE IL BRONZO, PELLEGRINI CHIUDE QUARTA

L’Italnuoto apre da protagonista la 14esima edizione dei Mondiali in vasca corta, in svolgimento ad Hangzhou. Il bronzo di Gabriele Detti nei 400 stile libero, i quarti posti di Federica Pellegrini nei 200 sl, di Ilaria Cusinato che nuota due volte la migliore prestazione italiana in tessuto nei 400 misti e della 4×100 stile libero maschile a cinque centesimi dalla clamorosa medaglia col record italiano; poi c’è il miglior tempo di Fabio Scozzoli nelle semifinali dei 100 rana, il secondo della compagna Martina Carraro che ritocca due volte il primato italiano nei 50 e ben 11 primati personali di una squadra sempre nel vivo della manifestazione. Tanta Italia e tante emozioni che cominciano subito sfatando un piccolo tabù. Detti conquista la medaglia che non aveva. Se la prende con carattere, cattiveria agonistica, determinazione. E’ il bronzo nei 400 stile libero. Il 25enne livornese nuota per la seconda volta in carriera sotto i 3’38” col tempo di 3’37″54 e si piazza alle spalle del lituano Danas Rapsys, oro col record dei campionati in 3’34″01, e del norvegese Henrik Christiansen d’argento in 3’36″64. Detti sfiora di 22 centesimi il primato personale e diventa il secondo italiano a medaglia nei 400 stile libero dopo Massimiliano Rosolino, argento nel 2008 e bronzo nel 1999, 2000 e 2006. Peraltro conquista l’ultima medaglia che gli mancava nel palmares della specialità dopo i bronzi olimpico (2012) e mondiale (2017) e l’oro europeo (2016) in vasca lunga e l’argento (2012) e il bronzo (2015) agli europei in vasca corta. Il 24enne livornese, guidato dal tecnico federale, nonché zio Stefano Morini, al centro federale di Ostia, non aveva mai nuotato la finale nella distanza iridata in corta rimediando tre eliminazioni consecutive in batteria. Quarto posto per Federica Pellegrini che nuota il personale stagionale nei 200 stile libero in 1’53″18, ma resta 82 centesimi lontana dal podio composto dall’australiana Ariarne Titmus, oro col record d’Oceania in 1’51″38, dalla statunitense Mallory Comerford (1’51″81) e dall’olandese Femke Heemskerk (1’52″36). La 30enne divina del nuoto italiano, che ha nel mirino la 50esima medaglia internazionale della carriera, ha deciso solo nella tarda serata della vigilia di disputare la gara malgrado l’allenamento non mirato e raccoglie ulteriori indicazioni in vista del cammino che porterà alle Olimpiadi di Tokyo. Ai piedi del podio anche Ilaria Cusinato, che eleva ancora la propria dimensione. La 19enne padovana di Cittadella, che fino ad un anno e mezzo fa era lontana dai palcoscenici internazionali, porta il primato personale, firmando la migliore prestazione italiana in tessuto, nei 400 misti sul 4’27″88. Il podio non era irraggiungibile, completato al terzo posto dalla francese Fantine Lesafre in 4’27″31, ma resta la consapevolezza di una crescita graduale passata dal bronzo europeo in vasca corta nei 200 misti e dal quarto posto nei 400 nel 2017, alla doppietta d’argento nei 200 e 400 agli europei in lunga dell’estate scorsa. L’atleta, seguita da Morini al centro federale di Ostia da due anni, sottrae in due turni di gara 1’48 dal personale e comincia a intravedere il record gommato detenuto da Alessia Filippi in 4’26″06 dal 2008 necessario per competere ad altissimi livelli come dimostrano il 4’21″40 nuotato dalla plurimedagliata ungherese Katinka Hosszu e il 4’25″84 della statunitense Melanie Margalis. Sfiora la clamorosa medaglia di bronzo la 4×100 stile libero che cede per cinque centesimi il bronzo al Brasile lanciato sul podio dal 45″61 di Breno Correia in ultima frazione. Record italiano portato sul 3’05″20 con l’apertura di Santo Condorelli che nuota il primato personale di 46″76 (prec. 47″23 nella prima frazione della batteria) e a seguire il 46″03 di Alessandro Miressi, il 46″41 di Marco Orsi e il 46 netto di Lorenzo Zazzeri. Agrodolce anche il precedente record italiano di 3’05″79 che valse per 21 centesimi il quarto posto il 3 dicembre 2014 ai mondiali di Doha. Quella staffetta fu lanciata da Luca Dotto, restato a casa per un risentimento alla spalla. Oro e record mondiale degli Stati Uniti in 3’03″03 con tutti i frazionisti sotto i 46 secondi; argento alla Russia che porta il record europeo sul 3’03″11 e spara il 45″05 di Vladimir Morozov in terza frazione. Primo tempo mondiale stagionale per Fabio Scozzoli nelle semifinali dei 100 rana in 56″30 (26″02 al passaggio), nonché secondo tempo della carriera, avanti al russo Kirill Prigoda (56″31) e al giapponese Yasuhiro Koseki (56″42). Tutti sotto ai 57″ i finalisti, eccetto l’olandese Arno Kamminga, ultimo dei qualificati in 57″09, 38 centesimi meglio di Nicolò Martinenghi, che non va oltre il 57″47 per il 14esimo crono delle semifinali. Il 30enne di Imola si prende la quarta finale iridata in carriera nella distanza dopo l’argento del 2010, il successo del 2012 e il bronzo del 2016. Dentro anche il coetaneo sudafricano Cameron van der Burgh (sesto in 56″90), primatista mondiale all’ultima rassegna della carriera. Prima italiana nella storia sotto al muro dei 30 secondi, vince la seconda batteria di semifinale malgrado la virata imperfetta e chiude in 29″79 avanti per un centesimo alla lituana pluricampionessa Ruta Meiluyte e complessivamente dietro alla jamaicana primatista mondiale Alia Atkinson, 29″54. Martina Carraro migliora ancora rispetto al record italiano nuotato in batteria col 30 netto e sfida il mondo. Fuori Arianna Castiglioni in 30″36, undicesimo tempo. Eliminati nei 100 dorso Simone Sabbioni e Thomas Ceccon, rispettivamente con il nono tempo di 50″21 (a nove centesimi dall’australiano Mitchell Larkin, ultimo dei qualificati) e con il quindicesimo in 50″96, primato personale e prima volta in carriera sotto i 51 secondi. Non supera la prova femminile neanche Margherita Panziera, che chiude le semifinali col 15esimo tempo in 58″31, 16 centesimi più lenta del primato personale migliorato in batteria e 99 centesimi lontana dal pass per la finale.
(ITALPRESS).

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