DE MARCHI FA FESTA, SUA L’11° TAPPA DELLA VUELTA

A distanza di tre anni, Alessandro De Marchi torna ad assaporare il gusto della vittoria. E ancora alla Vuelta a Espana, dove conquista il suo terzo dei quattro centri messi in bacheca in una carriera che, almeno fin qui, lo ha visto vincere poco in relazione agli sforzi prodotti in corsa. Professionista dal 2011, soprannominato il ‘Rosso di Buja’, il 32enne friulano della Bmc vive la giornata perfetta e mette la firma su una delle tappe più complesse della prova iberica del World Tour, la Mombuey-Ribeira Sacra (Luintra) di 207,8 chilometri. Tracciato adattissimo a chi, come lui, ama le imprese da lontano. E infatti, l’azzurro si ritrova con merito nel lotto dei 19 attaccanti della prima ora, impreziosito anche da uomini che strizzano l’occhio alla classifica, come il francese Thibaut Pinot (Groupama-Fdj), e da un altro friulano doc come Franco Pellizotti (Bahrain-Merida). Il vantaggio dei battistrada non salirà mai sopra i quattro minuti ma dietro prevalgono le logiche in ottica ‘Roja’ piuttosto che la volontà di colmare il gap. C’è tanta di quella salita che si vede anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), intento al forcing più per provare la condizione che per dare una scossa reale alla tappa. Davanti ci prova Pinot, poi ai -20 dalla fine se ne va De Marchi, sul quale si porta il colombiano Jhonatan Restrepo (Katusha-Alpecin), pronto a recitare il ruolo del ‘Carneide’. L’azzurro però  preferisce non correre rischi e, sotto una pioggia battente che bagna i corridori nel finale, a circa cinquemila metri dall’approdo saluta e se ne va tutto solo a raccogliere le meritate ovazioni del pubblico. Restrepo deve accontentarsi della seconda piazza, Pellizotti chiude con un bel terzo posto. “Se avessi fatto lo sprint sarei arrivato secondo – spiega soddisfatto De Marchi – L’unica possibilita’ era muoversi prima, sapevo di poter provare sull’ultimo strappo, non mi sentivo con le gambe migliori ma era l’unica mossa che potevo fare. E’ stata una battaglia tutto il giorno. Ogni mossa avrebbe potuto essere quella buona, e’ stato molto difficile ma ho dato il massimo di quello che avevo. Tante volte ci provi ma non arriva il risultato e allora perdi un po’ di fiducia in te stesso, invece e’ bello ogni tanto tagliare il traguardo per primo”. Poche variazioni nelle parti nobili della graduatoria, con il britannico Simon Yates (Mitchelton-Scott) che mantiene in vetta il prezioso secondo di margine sullo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar); Fabio Aru (Uae Emirates) perde invece 41″ dai migliori e scivola in 13esima piazza, a 1’49” dalla maglia rossa. Domani si disputa  la dodicesima frazione della Vuelta, la Mondonedo-Faro de Estaca de Bares (Manon) di 181,1 chilometri, ultimo appuntamento per i velocisti prima del trittico conclusivo che metterà la parola fine ad una gara che resta ancora aperta ad ogni soluzione.
(ITALPRESS).

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