De Ligt “Felice alla Juve, Sarri un tecnico molto ‘olandese'”

Db Torino 01/12/2019 - campionato di calcio serie A / Juventus-Sassuolo / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Matthijs De Ligt-Francesco Caputo

Finalmente si sta per tornare in campo. Matthijs De Ligt non vede l’ora anche se avere già la possibilità di allenarsi con i suoi compagni “è già un traguardo magnifico”, racconta a “Tuttosport” il 20enne difensore olandese, che forse immaginava una prima stagione in bianconero meno tribolata. Ma l’ex Ajax ha trovato alla Juve “un gruppo eccezionale, sono stati veramente carini e disponibili con me, nessuno escluso. Mi hanno fatto sentire immediatamente parte di una famiglia. Certo che sono felice alla Juventus, qualcuno ha inventato un po’ di cose sul mio conto – il riferimento ad alcune voci di mercato che lo vorrebbero già lontano da Torino – Sono veramente felice di essere qui, di allenarmi ogni giorno con giocatori straordinari, ho la costante sensazione di migliorare giorno per giorno e quindi ora sono molto contento alla Juventus”. Cristiano Ronaldo “è un professionista stupefacente. Il migliore della sua generazione, uno dei migliori giocatori di sempre. Anche negli allenamenti è pazzesca l’intensità che ci mette e ti chiedi se ha davvero 35 anni. Vuole vincere sempre e per vincere devi avere ottimi compagni. E noi vogliamo dimostrargli che siamo all’altezza, quindi sì, è esigente, ma forse sarebbe meglio dire stimolante”. Ma De Ligt confessa di essere rimasto colpito anche da “Dybala, che ha una tecnica davvero sbalorditiva. L’altro, e forse a qualcuno potrebbe suonare strano, è Rodrigo Bentancur, giocatore dalle qualità tecniche davvero sorprendenti. Credo che sia parecchio sottovalutato, è un grande giocatore con un grande futuro davanti”. Ottimo anche il rapporto con Buffon. “Potrei tranquillamente essere suo figlio – ride l’olandese – perché lui ha 42 anni, vi rendete conto? Quando parliamo non si sente mai questa differenza di età: è così un bravo ragazzo e un campione straordinario e disponibile. Continuo a imparare cose da lui. Ha un’enorme esperienza e mi piace il modo in cui ci parla. Quello che mi piace dell’Italia è l’amore che c’è per la fase difensiva, come in Olanda c’è l’amore per l’attacco. Le mie difficoltà all’inizio sono state quelle di concettualizzare la difesa di una zona del campo dopo anni in cui, all’Ajax, marcavo uomo su uomo”. De Ligt definisce invece Sarri “un tattico. Molto attento a quell’aspetto e con un’idea di calcio estremamente precisa. Vuole costruire dal basso, giocare un calcio tecnico, più o meno come ero abituato all’Ajax. In fondo puoi dire che è molto ‘olandese’, anche se rimane forte la sua italianità. Si potrebbe dire che lui è la via italiana al calcio totale degli olandesi”. Ma che Juve si vedrà alla ripresa? “In questi primi allenamenti ho visto molti miglioramenti soprattutto nel gioco, nel modo in cui portiamo la pressione, nel modo di gestire la palla – racconta De Ligt – Ora dobbiamo vedere come funzionerà in partita che è una situazione sempre più difficile dell’allenamento, ma partiamo da un’ottima base”. Si giocherà a porte chiuse (“Quando scendi in campo e vedi le tribune vuote la sensazione è triste, perché manca il calore indispensabile della gente. Per fortuna durante la partita tendo a concentrarmi moltissimo e quindi sento meno la mancanza del tifo”) e all’orizzonte c’è sempre il sogno Champions, con la Juve chiamata a ribaltare lo 0-1 di Lione. “Sinceramente la vedo lontana. Adesso c’è la Coppa Italia e il campionato. Il primo obiettivo è vincere la Coppa Italia, visto che oltretutto in pochi giorni è in palio il trofeo. Poi inizierà il campionato e, ovviamente, vogliamo vincere anche quello. Poi ci concentreremo sulla Champions League”.
(ITALPRESS).

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