ROMA (ITALPRESS) – Testa a testa ai David di Donatello tra Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre e Parthenope di Paolo Sorrentino con 15 nomination ciascuno. Seguono con 14, Vermiglio di Maura Delpero e L’arte della gioia di Valeria Golino.
Il David di Donatello compie 70 anni e, per festeggiare, si regala una prima serata (il 7 maggio su Rai, Rai Radio 2 e RaiPlay), in diretta dal Teatro 5 di Cinecittà condotta da Elena Sofia Ricci e Mika: “Faremo una cosa bella e gioiosa per festeggiare i 70 anni del David e il nostro cinema amato in tutto il mondo” promette lei; “Mi sono innamorato dell’Italia attraverso i film ancor prima di visitarla” racconta lui dalla sala d’incisione dove sta “preparando delle performance per celebrare i grandi film italiani”.
Ne è passato di tempo da quella prima edizione che premiò Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, miglior attore e attrice rispettivamente per “Pane, amore eà” e “La donna più bella del mondo” e Walt Disney, miglior produttore straniero per “Lilli e il vagabondo” ma Lucia Borgonzoni, sottosegretario Mic, osserva che “il nostro cinema ha ritrovato gli splendori di un tempo, un respiro sempre più internazionale con la facilità di essere compreso da tutti”. Borgonzoni parla dell'”inizio di una nuova era del nostro cinema”, cita, tra i tanti, Cortellesi e Genovese (“e l’elenco sarebbe lungo”), ricorda le difficoltà dell’era Covid (“con le sale immotivatamente chiuse come tutte le altre attività del Paese”) e rilancia le iniziative Cinema Revolution (dal 3 giugno al 20 settembre) e Cinema in Festa (a giugno e a settembre).
Soddisfatta delle cinquine dell’edizione 2025 Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello: “Non dovrebbe essere una notizia ma sono felice che quest’anno ci siano per la prima volta tre registe candidate sia per la regia sia per il miglior film (Francesca Comencini, Valeria Golino, Maura Delpero e Margherita Vicario come esordiente, ndr)”. Nei film candidati “c’è uno sguardo molto contemporaneo, purtroppo anche molto attuale, ma ci fa piacere che il cinema colga così bene anche l’attualità”. Non manca “il racconto morale” per Detassis che cita “Berlinguer – La grande ambizione”. Poi osserva: “Se dovessi dare un titolo a questa edizione del David, seppure anziana, direi “L’arte di crescere” perché la chiave sono i bambini e i ragazzi. Più che mai i bambini ci guardano. È un David che guarda al futuro attraverso la giovinezza ma che non dimentica la memoria e la riflessione sul passato”.
Sulle candidature a “L’arte della gioia” e “Dostoevskij”, Detassis spiega: “Sono usciti in sala. In ogni caso, non vivo la contrapposizione tra cinema e serie tv, alcune serie sono film straordinari, l’importante è il linguaggio. È il cinema che evolve e il David non può rimanere indietro”. E poi c’è il caso di “Diamanti” di Ozpetek, vincitore del David dello spettatore ma assente dalla cinquina dei candidati alla statuetta per il Miglior film: “È un voto del cinema, è il cinema che vota sé stesso. I premi hanno sempre questa caratteristica: a volte rimangono fuori i blockbuster, a volte le commedie. Le candidature di quest’anno mi sembrano tutte molto significative, sono film che hanno partecipato a festival importanti, c’è una scelta precisa di qualità e di stile”.
Sull’impegno Rai nei confronti del cinema interviene il neo direttore dell’Intrattenimento Prime Time Williams Di Liberatore che lo definisce “un dovere perché il cinema ha dato molto alla televisione” e cita i titoli trasmessi di recente come “Io capitano”, “Il sol dell’avvenire” e “Rapito”: “Ci stiamo evolvendo sempre di più verso un’offerta di cinema di qualità”.
– foto ufficio stampa Rai –
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