E’ stato presentato oggi dalla Commissione Europea un primo bilancio sul Programma Erasmus+ che testimonia una grande partecipazione dell’Italia: dai numeri presentati infatti merge anche la buona performance dell’Italia, che è fra i Paesi che hanno maggiormente beneficiato dei finanziamenti europei.
Il commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, Tibor Navraciscs, Commissario UE, ha affermato: “Nel corso del primo anno Erasmus+ si è rivelato un autentico successo. Il considerevole numero di partecipanti è la dimostrazione che il programma sta davvero contribuendo a migliorare le prospettive occupazionali dei giovani, aiutandoli ad acquisire nuove competenze ed esperienze e sostenendo l’ammodernamento dei sistemi dell’istruzione, della formazione e della gioventù in Europa. Continueremo a sfruttare questa popolarità per raggiungere sempre più persone, diverse tra loro per interessi, profilo e contesto sociale”.
Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani commenta così la performance italiana: “Gli importanti risultati raggiunti dall’Italia fanno emergere un dato importante: la grande vitalità e voglia di mettersi in gioco delle nuove generazioni. Un numero sempre crescente di giovani è infatti consapevole di quanto le esperienze di mobilità e di educazione non formale ed informale siano fondamentali per rendersi sempre più spendibili nel mercato del lavoro. Accanto a questo emerge un altro dato importante: la partecipazione e l’inclusione sociale di giovani con minori opportunità, target da sempre di riferimento dell’Agenzia che diviene, oggi più che mai, prioritario, come lo testimoniano i numeri dichiarati oggi dalla Commissione Europea”.
Le borse di mobilità per studenti, tirocinanti, insegnanti, volontari e altri giovani hanno permesso a quasi 58mila italiani di partire (650mila in Europa), con un impegno finanziario di 92.80 milioni di euro. In questo ambito l’Italia è seconda solo alla Turchia per numero di candidature presentate. Il settore universitario ha beneficiato di oltre 53 milioni di euro, impiegati per sostenere le mobilità di oltre 34 mila studenti, professori e staff, a seguire la formazione professionale (25 milioni), la mobilità per i giovani (quasi 10 milioni), la formazione per il personale della scuola (3.6 milioni) e per il personale impegnato nell’educazione degli adulti. Le prime 5 università italiane per studenti in uscita sono: l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, l’Università degli Studi di Padova, la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Torino e la Statale di Milano. Le destinazioni più scelte dagli studenti italiani sono Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Portogallo. Gli atenei italiani che accolgono più studenti dall’estero sono l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, la Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Firenze, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Padova. Gli universitari arrivano soprattutto da Spagna, Francia, Germania, Turchia e Polonia. Sul fronte della cooperazione in progetti, ovvero quelle attività di collaborazione in partnership internazionali fra scuole, università, organizzazioni di giovani, enti pubblici e imprese, l’Italia ha realizzato 118 progetti con il coinvolgimento di 791 organizzazioni. Nel complesso, il budget destinato a questo tipo di attività è stato di oltre 30 milioni di euro. Gran parte dei progetti riguardano l’ambito scuola: sono 350 gli istituti coinvolti in Italia, con 62 scuole coordinatrici di progetto ed un finanziamento che sfiora i 12 milioni di euro. A seguire i progetti dei settori formazione, istruzione superiore, educazione degli adulti e gioventù.
Il programma Erasmus+ rafforzato sta inoltre garantendo un maggiore sostegno ai beneficiari, come testimonia il miglioramento del riconoscimento degli studi svolti all’estero dopo il ritorno nel paese di origine. Si sta inoltre migliorando l’integrazione della mobilità degli insegnanti e del personale in strategie di sviluppo professionale sostenute dai rispettivi istituti.
Il nuovo programma Erasmus+ è anche più aperto e pone maggiormente l’enfasi sulla promozione dell’inclusione sociale, della cittadinanza attiva e della tolleranza. A tal fine è stato reso disponibile il sostegno finanziario più ampio mai erogato per partecipanti che dispongono di minori mezzi finanziari o hanno esigenze speciali. Un ulteriore importo di 13 milioni di euro è stato impegnato per il 2016 per finanziare progetti intesi ad affrontare questioni quali l’inclusione sociale delle minoranze, dei migranti e di altri gruppi sociali svantaggiati.
(ITALPRESS).