D’AMELIO “SUBITO DECRETO PER MEDICINA DI GENERE”

Il problema è noto: troppi farmaci sono prescritti senza distinguere se il malato è uomo o donna. Eppure, le differenze fra i due sessi è importante per individuare la cura giusta di una malattia. Il tema è stato al centro di un convegno che si è svolto stamattina presso il consiglio regionale della Campania, promossa dalla Commissione Pari Opportunità, presieduta da Natalia Sanna.

“La medicina di genera è un tema che dovrebbe riguardare tutti quelli hanno a cuore una medicina che risponda realmente ai bisogni delle persone – ha spiegato Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale – Abbiamo un gap da recuperare perché fino ad oggi la ricerca scientifica e, più in generale, la sanità, si è indirizzata verso un approccio che è tutto maschile. Eppure gli studi dimostrano che le cure e i farmaci dovrebbero essere strettamente legati al genere”. La legge nazionale sulla medicina di genere, in vigore da febbraio di quest’anno, è sicuramente un passo nella giusta direzione perchè mette finalmente al primo posti i reali problemi di salute che riguardano le donne. Ma il percorso da fare per arrivare ad un’effettiva applicazione delle nuove norme è ancora lungo.

“La legge – aggiunge la D’Amelio – prevede, ad esempio, la costituzione di un osservatorio. Avevo già proposto una legge regionale sulla medicina di genere, ma è un percorso difficile perché attualmente la sanità in Campania è commissariata e non possiamo approvare nuove leggi. Sarebbero infatti immediatamente sospese dal governo nazionale”. Il presidente della giunta, Vincenzo De Luca, che è commissario della Sanità, “potrebbe, però, definire un percorso che porti all’individuazione in tutte le Asl e in tutte le strutture ospedaliere di un responsabile della medicina di genere e a un piano per la formazione degli operatori che sviluppi la medicina di genere. Non sarebbe un costo, ma può diventare anche un risparmio, perchè se si individua subito la terapia giusta si possono anche ridurre i costi dell’assistenza pubblica”.

D’accordo con Rosa D’Amelio, la senatrice Paola Boldrini, prima firmataria della legge nazionale sulla medicina di genere: “Occorre che tutti i medici, a cominciare da quelli di base, siano più informati su queste tematiche”. Infine, Loredana Raia, consigliere regionale e delegata alle Pari opportunità, è convinta “che la Campania possa fare molto affinché la legge venga effettivamente recepita”. Il suo sogno? “Una struttura ospedaliera dedicata alle donne che possa affrontare tutti i problemi delle donne, dal’adolescenza all’età avanzata”. Pieno appoggio da parte di Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli e Provincia: “La medicina di genere significa personalizzazione delle cure. L’ordine sarà disponibile a rendere operativa la legge”.

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