TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Sette meraviglie azzurre permettono all’Italia di salire a quota 34 medaglie e issarsi all’ottavo posto del medagliere della Paralimpiade di Tokyo con 10 ori, 11 argenti e 13 bronzi. La marea azzurra non accenna a fermarsi. Arrivano altre tre podi dalle corsie del Tokyo Aquatics Centre grazie agli ori di Arjola Trimi nei 100 stile libero S3 e di Carlotta Gilli nei 200 misti SM13 (con record del mondo) e all’argento della 4×100 maschile (primato europeo). Ad aprire le danze è stata la tenace Trimi. Dopo il successo di ieri, un oro nei 50 dorso e l’ennesimo problema alla spalla, la rossa fiammante della Polha Varese torna in acqua e nuota la finale dei 100 stile libero S3 che comanda dalla prima all’ultima bracciata. “Sono incredula, dopo il riscaldamento non avevo delle sensazioni bellissime, ma poi quando ho visto il tempo, peraltro vicino al record del mondo sono rimasta basita. Questa medaglia oggi la dedico a me, ci ho creduto profondamente ed ho voluto fare tutte le gare, ho fatto tutto nel modo giusto. Il mio pensiero va alla Polha Varese, alla mia allenatrice Micaela Biava e al mio fisioterapista Lorenzo Maggesi. Quando vinco una medaglia la mia testa va non solo a tutti i sacrifici, ma a quanta strada ho compiuto”. Secondo oro, questa volta condito da record del mondo anche per l’inarrestabile Carlotta Gilli, padrona dei 200 misti SM13 (2’21”44): “Questa era l’ultima gara a cui puntavo, sono arrivata piuttosto stanca e mi inizia a far male da tutte le parti, ma non importa. Questo record ce l’avevo come obiettivo e non lo nascondo. Riuscire a riprendermelo è stato davvero bello. Adesso farò i 100 rana tra due giorni, ma senza troppe aspettative”. Per la moncalierese della Rari Nantes Torino e delle Fiamme Oro si tratta della quinta medaglia in questi Giochi (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo). Argento e record europeo (3’45”89) per Simone Barlaam, Stefano Raimondi, Simone Ciulli e Antonio Fantin nella 4×100 stile libero. Così Barlaam, alla seconda gioia dopo l’oro di ieri nei 50 stile: “Mi sono ripreso dopo la delusione dei 100 dorso e vincere una medaglia in staffetta è sempre un valore aggiunto. Anche se non è un oro, è un argento che abbiamo cercato coi denti e che arriva col record europeo”. Riavvolgendo il nastro di una giornata travolgente, nella mattinata giapponese Maria Andrea Virgilio (foto Bizzi/CIP) aveva centrato un bronzo nel compound open sotto il sole cocente allo Yumenoshima Park, battendo la russa Stepanida Artakhinova nella finale per il terzo posto col punteggio di 142-139. Decisive le ultime frecce perfette dell’azzurra: 10, 10, 10. Si tratta della prima medaglia per il tiro con l’arco paralimpico a Tokyo dopo le due conquistate all’Olimpiade da Lucilla Boari e Mauro Nespoli. “Questa medaglia mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti in questi anni, per cui ringrazio l’Asd Diamond Archery di cui è il presidente è Guglielmo Fuchsova che è anche il mio tecnico. Sono nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, per la mia patologia che è la spina bifida, ma sono una trapanese doc. Mi sono già arrivati tanti messaggi, a casa sono impazziti per questa medaglia, non hanno dormito la notte. Le dediche? Preferisco farle in privato”. Nel tiro a segno, Andrea Liverani bagna nel migliore dei modi il suo esordio a una Paralimpiade e ottiene la medaglia di bronzo nel misto carabina 10m standing SH2. “Poteva essere di un metallo più pesante, ma alla fine il gioco è quello: uno può entrare ottavo e finire primo come può entrare primo e finire ottavo – commenta il trentunenne milanese della Tsn Monza – La medaglia la dedico a tutti quelli che mi hanno aiutato, che sono davvero in tanti: dai medici che mi hanno salvato la vita ormai undici anni fa a chi mi aiuta in poligono, fino a chi mi aiuta nella vita quotidiana”. A completare un’altra giornata travolgente per lo tsunami paralimpico, come lo definisce il numero uno del Cip Luca Pancalli, sono stati i due bronzi centrati dalla stoica Sara Morganti, al secondo bronzo in questa Paralimpiade nel paradressage grado I (oggi nel freestyle test dopo quello di venerdì nell’individual test) e da Oney Tapia, al secondo podio paralimpico in carriera nei lanci F11: dopo l’argento nel disco di Rio 2016, è arrivato il bronzo a Tokyo nel getto del peso grazie alla misura di 13,60 metri.
(ITALPRESS).
Dal nuoto all’arco, altre 7 medaglie a Tokyo per l’Italia
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