DA REGIONE 4,3 MLN CONTRO DISAGIO SOCIALE

L’Assessorato alle Politiche per la famiglia, genitorialita’ e pari opportunita’ ha approvato uno stanziamento di oltre 4,3 milioni di euro per finanziare 31 progetti di promozione di processi di inclusione sociale di giovani e adulti a grave rischio di marginalita’ e disagio.

“E’ l’atto esecutivo di un processo – ha spiegato l’assessore Silvia Piani – culminato col decreto attuativo del 26 febbraio 2018 per consolidare progetti a favore di giovani e adulti a grave rischio di marginalita’. Come nuclei familiari con giovani, minori o persone anziane in contesti periferici; giovani e adulti in luoghi di aggregazione diurna e notturna che presentano tensioni, disagio e dipendenza magari coesistenti con problematiche socio-familiari; o ancora: per adulti e giovani a rischio di esclusione o in situazioni di disagio conclamato derivanti da abuso di alcool e di sostanze, in contesti degradati o di aperto consumo. Dei 35 progetti presentati siamo riusciti ad ammetterne 31, con un contributo massimo assegnabile a ciascuno pari all’80% e non superiore a 150.000 euro, e da realizzare a 18 mesi dell’approvazione del bando”.

Il restante 20% sara’ a carico del partenariato che e’ composto da enti pubblici, gestori accreditati per la gestione di unita’ di offerta sociali o socio-sanitarie, organizzazioni del terzo settore iscritte nei registri regionali, enti riconosciuti delle confessioni religiose, enti accreditati per la formazione e lavoro.

I progetti sono cosi’ distribuiti sul territorio regionale: 2 a Bergamo (261.000 euro); 3 a Brescia (450.000 euro); 1 a Como (150.000); 2 a Cremona (300.000 euro); 1 a Lecco (150.000); 1 a Lodi (137.000 euro); 9 a Milano (1.205.000 euro); 3 a Monza (386.000 euro); 1 a Sondrio (149.000 euro); 5 a Pavia (693.000 euro) e 3 a Varese (449.000).

“E’ evidente – ha concluso l’assessore alle Politiche per la famiglia – che a beneficiare dell’iniziativa saranno tutti i cittadini e le famiglie che vivono e lavorano nei quartieri e nei comuni coinvolti, dove si realizzeranno gli interventi. Saranno loro a vedere direttamente una migliore qualita’ della vita, oltre alle persone che riceveranno direttamente l’attenzione degli operatori e che vedranno incrementare la partecipazione alla vita sociale e la capacita’ di lavorare con gli altri”.

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