Cybersecurity, Mulè “Alzare barriere a livello legislativo sulla protezione dei dati”

ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo avere ben chiaro come a livello legislativo possiamo e dobbiamo alzare barriere sulla protezione dei dati”. Serve costruire quella “cassetta degli attrezzi per individuare interventi nei settori più diversi, dobbiamo prendere coscienza dello scenario che ci troviamo a vivere. Nel caso di cui discutiamo il sistema ha fallito, solo riflettendo sul fallimento possiamo costruire l’inizio di un successo che deve partire da una consapevolezza: non è nell’arcipelago frastagliato delle singole attività che saremo in grado di costruire un sistema di resilienza; è solo facendo massa, partendo dal ritrovo di queste competenze in un unico soggetto istituzionale, che noi potremmo trovare la strada per affrontare meglio il problema sulla cyber”. Così il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, nel corso del convegno “Cyber Risk: le opportunità della tecnologia, la sfida dei diritti – Dati, indagini, strumenti, libertà e sicurezza nazionale nell’era digitale”.

“Sulle prime pagine dei giornali abbiamo un caso che nei prossimi giorni monterà, si tratta di un broker di dati che è registrato nello Stato della California e che dichiara di condurre ricerche di intelligence per ottenere dati. Questa azienda vende a chiunque i numeri di telefono privati delle più importanti cariche dello Stato. Andiamo molto male, perché non ci troviamo davanti a una storia di spionaggio, ma davanti a un sito che chiunque può raggiungere e dove chiunque può attingere ai dati. La piattaforma è in concorrenza con altre ed è tutto alla luce del sole”, aggiunge.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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