CYBERCHALLENGE.IT 2019, AL VIA PRE-TEST ONLINE

Si stanno svolgendo in questi giorni i pre-test online di ammissione alla CyberChallenge.IT 2019 di oltre cinquecento giovani hacker pugliesi. Seguirà il vero e proprio test in presenza il giorno 1 febbraio presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del  Salento. Solo 40 candidati saranno selezionati per far parte delle due squadre delle Università pugliesi che concorrono al livello nazionale.
CyberChallence.IT è il  primo programma italiano di addestramento alla cybersecurity per giovani di talento delle scuole superiori e delle università. Si tratta di un progetto del Laboratorio Nazionale di CyberSecurity del CINI che punta a scoprire e valorizzare il talento “cyber” nascosto in giovani fra 16 e 23 anni che studiano sul territorio italiano. L’iniziativa è supportata dal Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In prospettiva, il progetto mira ad attrarre l’interesse dei giovani verso tematiche di grande rilevanza per il sistema Paese e nelle quali è noto esservi un’enorme carenza di competenze a livello planetario. L’iniziativa punta inoltre a formare giovani per la Squadra Nazionale Italiana di Cyberdefender che parteciperà alla competizione europea ECSC (European Cybersecurity Challenge). I giovani pugliesi selezionati parteciperanno gratuitamente per due mesi ad una attività di formazione in aula e laboratorio e a tutti i livelli di competizione previsti, fino a quello europeo.
Le sedi universitarie che hanno aderito all’iniziativa sono diciassette. Una è presso il Dipartimento di Informatica dell’Ateneo barese. «Siamo molto soddisfatti della risposta del territorio. Oltre 360 studenti hanno scelto la nostra sede, numericamente seconda solo all’Università di Roma “La Sapienza”, che comunque attinge a un bacino di popolazione ben più ampio», dice il professore Donato Malerba, Direttore del Dipartimento di Informatica e promotore dell’iniziativa per l’Università di Bari. «Abbiamo ricevuto i complimenti degli organizzatori nazionali perché siamo riusciti a coinvolgere la più elevata percentuale di ragazzi che frequentano le scuole superiori. Siamo diventati una best practice da seguire, grazie anche al convinto sostegno dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia – Ambito Territoriale per la Provincia di Bari», continua Malerba.

Per l’Università di Bari è anche l’occasione per promuovere il corso di laurea magistrale in Sicurezza Informatica, che partito nell’anno accademico 2017-18 presso la sede Paolo VI di Taranto, vedrà a breve i primi laureati. Secondo i dati dell’ultima indagine Alma Laurea, i neodottori in sicurezza informatica certamente non avranno problemi a collocarsi molto bene nel mondo del lavoro.  Sempre presso la sede jonica, lo scorso ottobre, alla presenza del Rettore dell’Università di Bari, prof. Antonio Felice Uricchio, è stato anche inaugurato il laboratorio HackSpace  grazie ai finanziamenti della Regione Puglia per i corsi di studio innovativi. Una struttura all’avanguardia in Italia, in cui l’intelligenza artificiale è al servizio della cybersecurity. «Alla Regione chiediamo un altro piccolo sforzo, quello di aiutarci, con le imprese del territorio, a sostenere i costi di partecipazione alla CyberChallenge», è l’appello lanciato dal Direttore del Dipartimento di Informatica.

Particolarmente significativa è anche la partecipazione femminile, poiché cinquanta ragazze concorreranno per il pre-test. «È incoraggiante anche la percentuale del 25% di studentesse iscritte al nostro corso di laurea in Sicurezza Informatica», precisa Malerba. Non a caso, l’edizione 2019 della CyberChallenge mirerà anche alla ricerca e alla selezione di talenti femminili con il duplice scopo di incoraggiare le ragazze a iscriversi al Programma e inviare un messaggio sociale positivo per dimostrare che l’abilità nell’hacking è indipendente dal genere di appartenenza. A formarle, ci saranno anche due donne: la dottoressa di ricerca Costantina Caruso, e la dottoranda Giuseppina Andresini. Così a Bari la sfida “cyber” si tinge di rosa.

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