BOLOGNA (ITALPRESS) – Estate di ripresa per i musei bolognesi che, pur registrando un numero di visitatori inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, fanno meglio anche del Louvre. Lo dicono i dati presentati questa mattina in Commissione ‘Culturà da Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei. A giugno 2020 i 13 musei del sistema cittadino hanno registrato un calo di visitatori pari al 78,2% rispetto al giugno dell’anno precedente, ma si è andata via via assottigliando la differenza con il 2019 tanto da segnare -51,20% ad agosto. Il Louvre, invece, nello stesso mese, come riferisce Grandi, era a -60%. Il 2019 era stato un anno eccezionale per i musei bolognesi con 625.813 presenze ed anche il 2020 prometteva con 119.637 presenze a gennaio e febbraio, poi l’emergenza sanitaria ha messo tutto in discussione. Il sistema museale bolognese, però, regge e lo fa anche grazie a quello che Grandi definisce “turismo di vicinanza”. Se nel 2019 i visitatori stranieri provenivano soprattutto dagli Stati Uniti, quest’estate sono stati i turisti francesi e inglesi a visitare il patrimonio della città. I turisti stranieri sono il 18% dei visitatori negli ultimi tre mesi, mentre la fetta più grande è rappresentata dai bolognesi che toccano il 50%. Lo scorso anno, invece, la situazione era esattamente il contrario: 27% bolognesi e 53% stranieri. Ora, però, l’Istituzione guarda alla programmazione dei prossimi mesi sapendo che ci sarà una “riduzione dell’incasso medio e dei visitatori, una riduzione dell’incasso da bookshop e convegnistica”. “Gli incassi – avverte Grandi – saranno molto minori”, ma rassicura il direttore Maurizio Ferretti “la spesa strutturale è coperta, l’offerta museale e didattica è garantita”. Ad esempio, l’offerta didattica, che molto ha sofferto per la chiusura delle scuole, prevede anche attività in classe, oltre agli ormai collaudati laboratori nei musei e alle più recenti attività online. Inoltre, sempre in ottica di sistema con il territorio Roberto Grandi lancia un assist alla Pinacoteca, che da pochi giorni ha una nuova direttrice. Per Grandi “la Pinacoteca è uno scrigno di bellezza per Bologna” e se si inserisce nel circuito dell’offerta museale ai turisti “possiamo offrire occasioni per tornare e capire sempre di più chi siamo”, visto che i turisti scelgono Bologna per le collezioni permanenti e non per le mostre “blockbuster”.
(ITALPRESS).
Cultura, Musei di Bologna nel post-Covid meglio del Louvre
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