La cronobiologia e i ritmi circadiani, il cambio dell’ora influenza le funzioni fisiologiche

MILANO (ITALPRESS) – La cronobiologia è la scienza che studia i ritmi biologici e i processi temporali negli organismi viventi. Un concetto cardine di questa disciplina è che i ritmi circadiani, cioè i cicli biologici che si ripetono ogni 24 ore regolati da un orologio interno, influenzino le funzioni fisiologiche e patologiche. Nell’uomo è stato rilevato che le variazioni temporali sono legate a una maggiore frequenza di malattie acute, quali ad esempio quelle cardiovascolari. Comprendere questi ritmi è fondamentale per ottimizzare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie, adattandoli ai cicli naturali biologici del corpo.

“Ogni volta che cambiamo l’ora è una sorta di sfasamento dei ritmi di sincronizzazione, in particolare questo di marzo, che è il peggiore”: lo ha detto Roberto Manfredini, professore ordinario di medicina interna presso l’Università degli Studi di Ferrara e direttore dell’unità operativa complessa di clinica medica dell’azienda ospedaliera di Ferrara, e uno dei massimi esperti italiani in cronobiologia, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

L’ora legale “sostanzialmente è un piccolo fuso orario e quindi i sintomi sono molto vicini a quelli del jet lag, anzi sono condivisi. Va detto subito che circa un terzo della popolazione soffre poco e nulla, un terzo invece ha disturbi insomma lievi e un terzo potrebbe avere disturbi importanti. Quindi a livello di popolazione i numeri sono vasti, prevalentemente disturbi del sonno, quindi difficoltà ad addormentarsi, sonno frazionato, quindi un sonno poco soddisfacente dal punto di vista del riposo, con conseguenze di sonnolenza diurna e di calo della concentrazione, infatti vedremo che è anche una delle giornate in cui ci sono più incidenti stradali, per esempio. Poi ci sono disturbi dell’alimentazione (poco appetito, difficoltà digestive), del tono dell’umore (si può essere più irritabili e depressi), arrivando anche a conseguenze più serie come accessi a pronto soccorso, eventi cardiovascolari e quant’altro”.

Come avviene la sincronizzazione delle nostre funzioni biologiche con la luce solare? “La luce e il buio sono i grandi sincronizzatori del nostro organismo: la luce è come se attivasse un interruttore che blocca la melatonina e dice ‘stai sveglio, lavora, sii attivo’. Quando invece c’è il buio, questo interruttore viene spento, si alza la melatonina, ‘riposa e dormi'”.

Qual è il reale rischio di desincronizzarsi? “Il rischio è altissimo. La nostra società si sta ‘gufizzando’, è spinta sempre ad operare sempre più la sera o la notte con conseguenze sulla salute. Il sonno viene considerato in maniera errata dalla maggior parte delle persone, come un sovrappiù di cui si può anche fare a meno: è un errore gravissimo, perché durante il sonno il cervello fa delle attività importanti, strategiche per l’organismo, anche salvavita, tra cui per esempio ripulire dalle scorie tossiche. Poi, stando svegli la notte, si attivano gli ormoni dello stress, cortisolo, adrenalina, si alza la glicemia, si tende a ingrassare, a lungo andare si può arrivare anche fino al diabete”.

Per un ritmo di vita sano si deve “andare a letto non oltre la mezzanotte, per garantire quindi quella quota di sonno profondo, non saltare la colazione, fare un pranzo leggero, al pomeriggio esercizio fisico, cenare entro al massimo le 21 per poter andare a dormire entro le 23. Un pisolino di 15-20 minuti fa bene perché si è visto che si è più produttivi, mentre la pennica è un’estrazione dal ‘bancomat del sonno’… poi non meravigliamoci se la notte dormiamo meno o ci svegliamo presto”.

Che consiglio darebbe a quel 30% di persone che risentiranno pesantemente del cambio dell’ora? “Andare a letto una mezz’oretta prima e poi di mattina un bagno di luce naturale, magari con una bella camminata, una passeggiata, una corsa, una biciclettata, perché prendere la luce naturale al mattino è il miglior sincronizzatore per l’organismo, farà dormire meglio”.

Sull’abolizione del cambio dell’ora “ho perso un po’ le speranze perché sono sei anni che questa decisione è stata presa dalla Comunità Europea. Consiglierei intanto di informare i cittadini, perchè le persone devono sapere i pro e i contro della scelta che dovremo fare, tra ora solare e legale, e di fare degli studi economici seri”.

– foto tratta da video Medicina Top –

(ITALPRESS).

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