PESARO, UCCISO FRATELLO PENTITO ‘NDRANGHETA

Omicidio la sera di Natale in pieno centro a Pesaro: Marcello Bruzzese, 51enne fratello del pentito di ‘ndrangheta Biagio Girolamo, inserito nel programma speciale di tutela dei collaboratori di giustizia, è stato ucciso da due killer a volto coperto. La Procura di Pesaro e la Distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l’aggravante mafiosa. La pista privilegiata seguita dagli inquirenti è l’agguato di ‘ndrangheta. “Domani saro’ in prefettura, a Pesaro, alle 11,30 per il comitato ordine pubblico e sicurezza”, annuncia il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al centro delle polemiche di natura politica anche per un post mattutino in cui addenta pane e Nutella.
“Bruzzese non è arrivato a Pesaro per caso, ma portato qua per essere protetto, essendo fratello di un collaboratore di giustizia – dice il sindaco, Matteo Ricci, su Facebook -. Lo Stato per colpire ndrangheta si avvale dei collaboratori di giustizia, ed è giusto così. Ma non è giusto che una città venga sconvolta in questo modo”.
“Quanti sono i collaboratori di giustizia a Pesaro? Qual e’ il livello di sicurezza richiesto? Cosa non ha funzionato ieri? Sono solo alcune delle domande che rivolgerò domani ufficialmente a Prefettura e Ministero dell’Interno. Già in passato – aggiunge il primo cittadino – Pesaro è stata sede di protezione per pentiti, ma ciò che è successo ieri è molto grave. Ora si creerà un’apprensione nuova e giustificata nella popolazione, stato d’animo che il Sindaco deve provare a interpretare”.
“Il ministro dell’Interno posta le foto alle sue colazioni. Lo Stato dovrebbe tutelare chi decide di stare dalla parte della giustizia, e invece destina sempre meno risorse ai programmi di protezione, e non attiva il cambio di generalità del protetto e dei suoi familiari”, afferma Pietro Grasso, senatore di Liberi e Uguali, preannunciando un’interrogazione in Parlamento. “Mafia, ‘ndrangheta e camorra sono ancora pericolose”, avverte.
Walter Verini, responsabile Giustizia Pd e componente Commissione Antimafia, sottolinea che “il ministro dell’Interno Salvini e il suo sottosegretario delegato Gaetti sono chiamati a fornire risposte: il sistema di protezione italiano è stato fin qui uno dei più efficaci a livello internazionale. Che cosa è successo?”. Sollecita un intervento in Parlamento di Salvini il senatore dei LeU, Francesco Laforgia, secondo cui “il Paese oggi è meno al sicuro”.
“La protezione dei pentiti e dei loro parenti e’ fondamentale per combattere le Mafie. Oggi invece ci svegliamo e leggiamo che c’e’ stato un morto a Pesaro. Il ministro degli Interni che si fa selfie demenziali, per distrarre l’attenzione, ha paura e scappa dalle sue responsabilita’”, accusa il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. A Salvini si rivolge anche Serse Soverini: “Quando è comodo, magari dopo aver postato anche la foto del pranzo di Santo Stefano e del pisolino, chiediamo di dare spiegazioni. E magari di farlo in Parlamento e non sui social, come è solito. La democrazia è una cosa seria”.
Per Libera l’omicidio “pone tanti interrogativi sul sistema di tutela dei collaboratori e dei loro familiari. E’ chiaro che qualcosa non ha funzionato e che c’è stata qualche falla nel sistema. Interrogativi che necessitano di risposte immediate, ferme e decise da parte dei rappresentanti del Governo e dello Stato”.

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