CROLLO PONTE, TONINELLI “SISTEMA VA RIPENSATO”

Nessun ripensamento: Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, conferma in un’intervista a La Stampa che la società Autostrade rimane nel mirino del Governo. Anzi, la procedura di decadenza è già stata avviata. Trenta giorni per accertare le responsabilità del disastro: è il termine dato alla Commissione ispettiva.

“La risoluzione – spiega – rimane l’obiettivo centrale perché è inconcepibile che una tragedia del genere rimanga senza sanzioni esemplari. Ma è tutto il sistema delle concessioni che va ripensato alla radice, in quanto si è fondato su un vergognoso scambio di favori tra vecchia politica e grandi potentati economici, a danno dello Stato e dei cittadini”. “Ci sono finanziamenti ai partiti alla luce del sole di cui tutti sanno e valzer di poltrone che hanno interessato gli ultimi governi – aggiunge -. Ma poi ci sono i bilanci segreti di molte fondazioni politiche, in cui sarebbe interessante andare a mettere il naso. Dall’altra parte è evidente che è saltata la giusta proporzione tra tariffe imposte ai cittadini e livelli degli investimenti”.

Toninelli sottolinea che “ci sono varie ipotesi sul tavolo riguardo allo schema da adottare, ma è difficile che lo Stato possa far peggio di quello che abbiamo visto accadere a Genova”. Ed in merito al progetto della Gronda, dichiara: “E’ un tema che non ha alcuna connessione con la tragedia. Una speculazione meschina”. “La Gronda, nella migliore delle ipotesi, sarebbe finita non prima del 2029. Come può alleggerire un ponte che è crollato nel 2018? Peraltro il Ponte Morandi sarebbe rimasto in esercizio anche con la Gronda”.

“Il tema delle grandi opere, su cui è in corso l’analisi costi-benefici – secondo il Ministro -, non ha nulla a che fare con questo dramma, evidentemente figlio di altri problemi, a partire da una scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria”. Poi, in merito ai rilievi Consob rispetto a possibili turbative del mercato, secondo Toninelli la reazione del Governo non è stata dettata dall’emotività: “Si è trattato solo di lucida indignazione di fronte a una strage assurda che poteva e doveva essere evitata e che faremo in modo non accada mai più”.

E sulla decisione di diverse famiglie di non partecipare ai funerali di Stato, commenta: “Il giusto sentimento di indignazione delle persone è anche il nostro. Sappiamo quali sono le colpe della vecchia politica complice dei concessionari in un do ut des indecente ai danni degli italiani. Io ci sarò in modo discreto per testimoniare la vicinanza alla città di un governo che finalmente sta cambiando le cose”.

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