CRISCITO “ESCLUSIONE 6 ANNI FA CICATRICE CHE NON VA VIA”

“Sono sincero, ogni volta che metto piede qui, un brutto ricordo di quel periodo viene, ma fa parte della vita, mi ha aiutato tanto a crescere. Sono fortunato ad aver avuto accanto persone che mi sono state vicino in quel momento. Adesso dopo sei anni sono qui, molto felice di esserci e con qualche esperienza e partita europea in piu’”. Lo ha detto l’esterno sinistro Domenico Criscito, tornando sull’esclusione di sei anni fa dal gruppo azzurro per un presunto coinvolgimento nella vicenda Calcioscommesse. “E’ una cicatrice e una cicatrice non va mai via. E’ un ricordo, fa parte della vita, bisogna guardare avanti. Sono passati sei anni, ora guardo in modo positivo a questa avventura”. A riportarlo in azzurro è stato Roberto Mancini, il nuovo ct che Criscito ha avuto come allenatore nella stagione appena conclusa allo Zenit. “Se sono qui devo dire grazie a lui, mi conosce bene, sa che cosa posso dare. L’ho avuto  quest’anno a San Pietroburgo, mi sono trovato molto bene, mi ha fatto capitano della squadra. Lui mi ha riportato qui ma ora sta a me dimostrargli quello che posso dare. Sono pronto per questa sfida. Il Mancio è un grande allenatore, lo ha dimostrato anche nelle esperienze passate, ha vinto molto, e penso sia l’uomo giusto per ripartire. Lui puo’ portare la sua personalita’, la sua grinta e la sua esperienza”, ha aggiunto il nuovo difensore del Genoa. Intanto a San Pietroburgo potrebbe essere Sarri a prendere il posto di Mancini. “Credo che un allenatore come Sarri possa fare bene in qualsiasi squadra, lo ha dimostrato a Napoli. Penso che il Napoli abbia fatto il gioco piu’ bello in Italia – ha aggiunto Criscito -. Poi con 91 punti non è riuscito a diventare campione d’Italia solo perché davanti aveva la Juventus, ma con 91 punti di solito si è campioni”.

In conferenza stampa anche Mattia Caldara, difensore che lascia l’Atalanta per andare alla Juventus e che, visti comportamenti ed eleganza nel modo di fare e stare in campo, ricorda un grande come Gaetano Sciurea che proprio oggi avrebbe festeggiato il suo 65esimo compleanno. “Credo che sia un mostro sacro, io non posso nemmeno paragonarmi a lui, e’ stato un giocatore di un’altra categoria. Io spero di fare bene alla Juve, ho fatto gradino dopo gradino, sono partito dalla serie D e ora sono arrivato in Nazionale – ha aggiunto Mattia Caldara -. Sin da piccolo non sono mai stato considerato un campione, ma so che posso crescere giorno dopo giorno e ancora molto”. Lui arriva alla Juve, Gigi Buffon lascia i bianconeri. “Giocare con una leggenda come lui fa piacere a tutti. Sappiamo come è andata, credo che abbia dato davvero tanto sia al calcio italiano che alla Juve”. Adesso però c’è la Nazionale e Caldara deve abituarsi alle direttive di un nuovo allenatore. “Mancini, anche se abbiamo fatto finora pochi allenamenti, ci ha già fatto capire i suoi concetti principali che sono molto diversi da quelli di Gasperini, devo impararli velocemente. Per quel poco che ho potuto capire in questi due giorni Mancini vuole che stiamo molto corti e stretti e sempre molto aggressivi, con molta presenza in zona palla. Gasperini invece vuole che stiamo a tre in difesa – ha aggiunto Caldara sulle differenze fra
club e Nazionale azzurra -. Anche il gioco in fase di possesso palla e non è diverso”.
(ITALPRESS).

 
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