PALERMO (ITALPRESS) – Un team di ricerca coordinato da Andrea Cortegiani del Dipartimento DiChirOnS-Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università degli Studi di Palermo, insieme con Claudia Crimi dell’Università degli Studi Catania, ha condotto uno studio clinico internazionale multicentrico confrontando una nuova metodica di somministrazione di ossigeno con l’ossigenoterapia convenzionale in pazienti con insufficienza respiratoria dovuta a Covid-19. Lo studio, dal titolo “High-flow nasal oxygen versus conventional oxygen therapy in patients with COVID-19 pneumonia and mild hypoxaemia: a randomised controlled trial”, è stato pubblicato sulla rivista “Thorax”, tra le più importanti in materia di Respiratory e Critical Care Medicine, ed è il primo a testare tale ipotesi in questo specifico target di popolazione. Il team, composto, tra gli altri, da Antonino Giarratano, da Cesare Gregoretti del DiChirOnS e da Mariachiara Ippolito afferente alla Scuola di Specializzazione in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del dolore UniPa, ha incluso nello studio 364 pazienti, ricoverati in 27 ospedali di sei diversi Paesi – Italia, Grecia, Portogallo, Polonia, Turchia e Spagna.
“L’ipotesi di ricerca è nata da una domanda clinica sviluppatasi durante l’assistenza ai pazienti con COVID-19, per i quali vi è incertezza su quale sia la migliore strategia di supporto respiratorio – spiega Cortegiani – Questo studio internazionale contribuisce in maniera sostanziale a chiarire il ruolo dell’ossigenoterapia ad alti flussi in questo contesto e apre le porte ad ipotesi di ricerca anche in altre tipologie di pazienti”.
(ITALPRESS).
– foto Ufficio stampa UniPa –