ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di febbraio vi è stato una forte riduzione del numero dei contagi: questi rimangono numericamente molto elevati (1,8 milioni), ma la brusca riduzione rispetto al mese precedente (-59%) conferma che abbiamo superato il picco della pandemia verificatosi nello scorso mese di gennaio. E’ quanto emerge dal Report dell’Osservatorio Covid-19 del Centro Studi di Lavoro & Welfare e dello Studio Labores di Cesare Damiano sull’analisi ed elaborazioni dei dati di Ministero della Salute e Inail sulla progressione della pandemia nel mese di febbraio 2022. “Nel mese di gennaio 2022 i contagi avevano raggiunto uno storico picco di quasi cinque milioni di casi; febbraio ha segnato un calo molto forte, con la registrazione di poco meno di un milione e 800mila persone affette dal covid-19, quasi il 60% in meno. Un numero ancora rilevante, ma che indica che il picco è stato scavallato. I decessi diminuiscono di quasi mille unità”, ha detto Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e presidente di Lavoro&Welfare.
“Il Rapporto sul mese di febbraio redatto da Piero Pessa -aggiunge – mostra come il tasso di mortalità sia sceso progressivamente nel corso dell’ultimo anno, fino a un valore medio dello 0,6%: 6 vittime su mille contagiati. Questo dimostra quanto sia stata necessaria ed efficace la campagna vaccinale, la quale ha impedito che il massimo storico mensile di contagi raggiunto in gennaio si trasformasse in un dato catastrofico sul piano dei decessi. I dati Inail relativi ai contagi da Covid sul lavoro, riferiti a gennaio 2022 – ha proseguito – ci danno un’altra informazione confortante: al momento non si registra nessun caso mortale, mentre le morti sul lavoro a gennaio 2022 aumentano del 12,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Quanto all’andamento della campagna vaccinale, febbraio fa registrare un sensibile rallentamento dovuto a una varietà di fattori. In senso generale, si può dire che ci avviamo alla fine della campagna vaccinale, potendo supporre che marzo 2022 vedrà il raggiungimento dell’obiettivo: l’immunizzazione del 90 per cento della popolazione. Quando, dunque, ad aprile, cadranno le norme emergenziali, potremo registrare un grande successo per il nostro Paese. Il quale, come si può osservare nella tabella che registra la graduatoria dei Paesi europei per dosi somministrate, si trova ai vertici di tale classifica. Possiamo cominciare a essere certi del buon lavoro fatto dall’Italia”, ha concluso Damiano.
Per quanto riguarda i decessi, infatti, si rileva che nel mese di febbraio la media giornaliera è leggermente aumentata rispetto al mese precedente. In sostanza, il picco dei decessi si registra nel mese di febbraio per la nota differenza temporale tra la curva dei contagi e quella dei decessi. In ogni modo i numeri dei decessi restano elevati, anche se inferiori ai picchi delle ondate precedenti. Si deve considerare che, negli ultimi 12 mesi, il tasso di letalità (rapporto tra decessi e contagi) ha continuato a ridursi, raggiungendo il valore medio dello 0,6% (6 decessi ogni 1000 contagiati). Ovviamente questo è il dato medio del periodo, mentre il tasso di letalità si è progressivamente ridotto negli ultimi sei mesi allo 0,3% (3 decessi ogni 1000 contagiati). Si registra, quindi, una progressiva riduzione del tasso di letalità al crescere del numero dei vaccinati. Sulla base degli ultimi dati dell’Inail si possono aggiornare alcuni effetti del Covid 19 sul mondo del lavoro al 31 gennaio 2022. Nel mese di gennaio 2022 sono state 57.583 le denunce totali di infortunio presentate (+47% rispetto a gennaio 2021), di cui 46 con esito mortale (+12,2%). Di queste, nel mese di gennaio 2022, sono stati 16.779 casi i di contagi riconducibili al Covid denunciati all’Inail. Per il momento non si registrano infortuni mortali nel mese di gennaio 2022, salvo denunce tardive. La campagna vaccinale ha avuto una significativa riduzione in questo ultimo mese poiché, probabilmente -prosegue il Rapporto – dobbiamo registrare che il segmento primario si sta avviando alla fine. L’obiettivo di vaccinare il 90% della popolazione sopra i 12 anni sarà raggiunto nel mese di marzo, quando saranno vaccinati i circa 1,26 milioni di persone che sono in attesa della seconda dose. Si deve considerare che nel mese di gennaio sono stati 1,5 milioni quelli che hanno completato il ciclo delle due vaccinazioni, mentre per vaccinare il 90% della popolazione mancano ancora all’appello circa 300mila persone. Al 28 febbraio le dosi dei vaccini somministrate sono state 134,1 milioni. 49,4 milioni di persone sono state completamente vaccinate, l’83,3% della popolazione o l’89,4% se escludiamo i minori di 12 anni. Inoltre 37,5 milioni di persone hanno ricevuto la terza dose, il 63,3% della popolazione. Nel mese di febbraio, 4 milioni di persone hanno ricevuto la terza dose. In ogni modo, sono circa 4,7 milioni le persone con 12 o più anni di età che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, l’8,7% di questa popolazione. Rispetto al precedente mese di gennaio, la quota dei non vaccinati è diminuita di 300mila unità. Inoltre, 1,77 milioni di persone con 50 o più anni di età non hanno iniziato il ciclo vaccinale, nonostante gli obblighi normativi. Per quanto riguarda la fascia di età 5-11 anni, attualmente sono 1,1 milioni quelli che hanno completato il ciclo delle due vaccinazioni; 224mila sono in attesa della seconda dose. Nonostante il rallentamento della campagna vaccinale, l’Italia continua ad essere nelle prime posizioni nella graduatoria dei paesi europei.
(ITALPRESS).
Covid, a febbraio forte riduzione dei contagi e picco superato
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