COSTI POLITICA, MICCICHÈ “IL ‘TAGLIA TAGLIA’ È SOLO UNA FOLLIA”

di Angelo Brocato / ITALPRESS

Gianfranco Miccichè è un fiume in piena come non si vedeva da tempo. Sui tagli ai costi della politica e agli stipendi dei manager e dei dirigenti pubblici non fa sconti a nessuno: “certa stampa mi ha disegnato in questi mesi come un massacratore dei poveri. Ma io che c’entro con gli stipendi e con i portaborse dell’Ars? Sapete che faccio? Vi do una notizia in anteprima: Quest’anno daremo 2 milioni di euro in meno ai gruppi parlamentari proprio per i portaborse. Complessivamente risparmieremo 4 milioni di euro. Alla Regione chiederemo un milione di euro in meno. Sono certo che certi giornali domani non ne parleranno o troveranno il modo per criticare anche questo…”

Ospite di un forum dell’agenzia Italpress, il presidente forzista del parlamento siciliano non le manda a dire: “tutti oggi fanno demagogia bella e buona. Vorrei chiarire un concetto: non è che quando l’Assemblea regionale siciliana o lo Stato risparmiano, i cittadini pagano meno tasse. Non è che i poveri stanno meglio. Contro la poverta’ bisogna trovare sistemi diversi dai tagli ai costi della politica e dei dirigenti. Continuando di questo passo questo paese andrà a sbattere. Avete mai visto che una azienda come la Fiat taglia lo stipendio a Marchionne e lui continua a fare il lavoro che ha fatto fino a quel momento e con la stessa efficienza? Piuttosto va a fare qualcosa che lo diverte di più e meno rischioso. Con i tagli degli stipendi guadagneremo 100 ma perderemo 10 mila in produttività ed efficienza”. 

Inoltre, aggiunge Miccichè, “finché il costo della politica sarà considerato uno spreco, fino a quando non si ricomincerà a capire che il costo della politica è un bene per il paese forse la finiremo con questo assurdo babbìo (scherzo, in dialetto siciliano, ndr) del taglia taglia… Una cosa è certa: se le condizioni fossero state quelle di oggi io non avrei lasciato il mio lavoro per fare politica. Non mi sarebbe convenuto… Mia moglie mi avrebbe lasciato”.

Ma quindi nessuno farà più politica? “solo i disoccupati”, risponde ironico il numero uno dell’Ars. “Così finalmente la politica avrà risolto i problemi della povertà in Italia…. Agli altri non converrà, cosi’ come non converrà ai medici più bravi, agli avvocati più bravi, ai professionisti più bravi lasciare il proprio lavoro per fare politica o fare i manager al servizio del settore pubblico”.

Poi sull’altro grande tema di questi giorni, quello dei vitalizi: “siamo di fronte a un’altra follia assoluta. Se non avessi avuto il vitalizio, nel periodo in cui non sono stato deputato, probabilmente sarei stato costretto a tornare a vivere con mio padre che ha 97 anni, in attesa di maturare i 67 anni per la pensione. Sarei stato costretto a chiedere l’elemosina davanti a una chiesa. E’ questo che si vuole oggi dalla politica? E’ questo quello che vogliono i Cinquestelle?”. 

Peraltro  “credo che i deputati M5S stiano studiando un sistema per cui il vitalizio gli arriverà comunque, non dall’Assemblea Regionale Siciliana ma dalle assicurazioni. Con la minore contribuzione dovuta dal deputato in caso di taglio dei vitalizi stipuleranno delle assicurazioni. Ho detto a Giancarlo Cancelleri (vicepresidente M5S dell’Ars, ndr), di spiegarmi come faranno, possibilmente tornerà utile a tutti”, aggiunge Micciche’.

Insomma bisogna capire che “la politica ha una sua utilita’”, e che “i manager e i dirigenti più bravi vanno pagati di più. Sono le regole del mercato”. Però, conclude Micciche’, “se certa politica e certi giornali continuano a fare demagogia e ad attaccarmi io mi adeguo. Ieri sera mi trovavo in un locale e un signore mi ha aggredito verbalmente accusandomi di essere responsabile degli alti stipendi dell’Ars. Io mi adeguo… Legnate per strada non ne voglio prendere”. 

 

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]