Così stanno le cose! Il nostro Governo ha messo al lavoro i soliti tecnici della Ragioneria dello Stato, per trovare occasioni di incameramento di risorse nelle casse dello Stato, e c’è da giurarci sopra, essi porteranno sulla scrivania dei decisori governativi ogni possibilità di racimolare soldi da angoli nascosti, da superfici da raschiare, ed anche espedienti necessari utili a conteggiare virtuali introiti, pur di far tornare i conti ed evitare che continui a crescere il debito pubblico. Naturalmente nel mirino della ragioneria per la premitura con nuove tasse palesi o occulte, ci sono soprattutto i soliti obiettivi: i salari, le pensioni, le abitazioni e gli immobili in generale. Infatti questi sono gli obiettivi privilegiati, perché si prestano formidabilmente alla esigenza di avere velocemente nuovi introiti: appena vari la legge, immediatamente si ottengono entrate. E siccome salari e pensioni sono sottoposti al sistema del sostituto di imposta per erogare direttamente dalle buste paghe e dall’INPS per le pensioni, tutto si svolge con la celerità necessaria. Così vale per gli immobili: sono lì, tutti censiti ed in grande mostra; in modo tale che possono essere obiettivi facili per la spremitura. Ma il grande problema per il Governo, è quello di aver promesso solennemente di non caricare ulteriormente i cittadini di altre tasse. Ma come si sa da tempo, tutti i governi degli ultimi 20 anni hanno fatto promesse da mercanti. Accadrà che allora per indorare addolcire la pillola amara, si deciderà di punire tutto quello che apparirà ‘cattivo’ dalla attualità del momento: i carburanti ed altro che appaiono più tossici e dannosi per l’ambiente, ricchezze vere o presunte di questa od altra categoria di persone, ed altre cose del genere. Ma è sicuro: la parte portante della manovra di bilancio riguarderà, salario pensioni, beni immobili.
Si dirà che la situazione è complicata e che l’Europa è rigida e non ammette deroghe, ma la verità accertata che se i governi si impegnassero di più ad aumentare il PIL ed a spendere di meno, i debiti che abbiamo si mangerebbero meno soldi che i soliti tassati potrebbero risparmiare. Non è esagerato dire che sembra che i governi si alternano, ma nessuno di questi come risultato ci porta la riduzione del debito, ma deficit in più. Così stanno le cose, se ci pare!
Raffaele Bonanni