ROMA (ITALPRESS) – La Corte internazionale di giustizia, nota anche con il nome di Tribunale internazionale dell’Aia (Cig), ha emesso una serie di misure provvisorie contro Israele sulla base del fatto che i diritti dei palestinesi a non essere soggetti al genocidio devono essere tutelati prima che la corte possa prendere una decisione definitiva nel merito del caso. La Corte ha affermato che Israele deve “prendere tutte le misure in suo potere” per prevenire la commissione di atti di genocidio contro i palestinesi, come previsto dall’articolo 2 della Convenzione sul genocidio, adottare misure per prevenire e punire l’incitamento al genocidio contro i palestinesi e adottare misure misure per fornire “l’assistenza urgentemente necessaria per affrontare le condizioni avverse di vita a Gaza”. La Corte, tuttavia, non accoglie la richiesta del Sudafrica di un immediato cessate il fuoco unilaterale nell’operazione militare contro Hamas a Gaza. Il presidente della Corte internazionale di giustizia, il giudice Joan Donoghue, ha citato diversi commenti fatti dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dall’allora ministro dell’Energia, Yisrael Katz, e dal presidente Isaac Herzog, che potrebbero essere interpretati come un tentativo di uccidere civili a Gaza. “I fatti e le circostanze sopra menzionati sono sufficienti per concludere che almeno alcuni diritti dei palestinesi ad essere protetti da atti di genocidio e relativi atti vietati dall’articolo 3 della Convenzione sul genocidio, e il diritto del Sud Africa di cercare protezione di questi diritti, ha affermato Donoghue. Queste affermazioni sembrano indicare che la Corte accetti che sia plausibile l’affermazione del Sud Africa secondo cui i palestinesi devono essere protetti dal genocidio da parte di Israele secondo i termini della Convenzione sul genocidio. Donoghue ha affermato quindi che “le condizioni richieste dal suo statuto per indicare misure provvisorie sono state soddisfatte”. Secondo la corte, alcune delle attività delle Forze di difesa israeliane (Idf) compiute nella Striscia di Gaza consentono al tribunale dell’Aia “di esaminare il caso sulla base dell’articolo 9 della Convenzione sul genocidio”. Dopo aver espresso preoccupazione per le vittime civili, Donohogue ha detto che “il 93 per cento della popolazione nella Striscia di Gaza rischia la fame e centinaia di migliaia di bambini non hanno accesso all’istruzione”. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto affermando che Israele sta combattendo una “guerra giusta come nessun’altra” e che l’impegno di Israele nei confronti del diritto internazionale è “incrollabile”. Ha aggiunto, in un discorso televisivo, che la volontà della Corte internazionale di giustizia di discutere le accuse di genocidio contro Israele è “una vergogna che non sarà cancellata, generazione dopo generazione”. Ha detto inoltre che Israele “continuerà a facilitare gli aiuti umanitari e farà del suo meglio per tenere i civili lontani dal pericolo”. Ha sottolineato che Israele continuerà la guerra fino alla “vittoria completa” e al ritorno di tutti i detenuti, in modo che Gaza non diventi una fonte di minaccia per Israele in futuro. Ha concluso affermando che Israele ha il diritto di difendersi e che la Corte internazionale glielo ha privato. Il gruppo palestinese di Hamas si è congratulato con la Corte di giustizia dell’Aja per aver adottato oggi una serie di misure temporanee nei confronti di Israele rispetto al suo ruolo nel conflitto a Gaza. La decisione della Corte internazionale di giustizia è “uno sviluppo importante che contribuisce a isolare Israele e a denunciare i suoi crimini a Gaza. Lo ha detto Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, citato dai media arabi. “Chiediamo di forzare l’occupazione ad attuare le decisioni della corte”, ha aggiunto. Il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Riyad al-Maliki, ha accolto con favore le misure temporanee ordinate dalla Corte internazionale di giustizia, affermando che i giudici della corte si sono pronunciati a favore dell’umanità e del diritto internazionale. Al-Maliki ha invitato tutti i paesi, compreso Israele, a garantire l’attuazione di tutte le misure provvisorie ordinate dalla corte, sottolineando che si tratta di un impegno giuridico vincolante.
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